I diplomatici svizzeri in fuga dal Medioriente

Cinque delle sette persone attive in Iran hanno lasciato il paese, assieme a una trentina di collaboratori. Via due accompagnatori da Tel Aviv
TZEHERAN/TEL AVIV - Se sino a poche ore fa il corpo diplomatico svizzero era ancora in Iran e Israele, oggi cinque dei sette diplomatici in servizio a Teheran hanno lasciato la città. Sono rientrate anche due persone che erano a Tel Aviv assieme ad alcuni dipendenti dell'ambasciata svizzera.
I diplomatici elvetici in servizio a Teheran hanno lasciato oggi con mezzi propri la città via terra assieme alle loro famiglie, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Nicolas Bideau a Keystone-ATS questa sera, confermando un'informazione in questo senso della RTS. Due diplomatici rimangono sul posto, in particolare per adempiere al mandato di protezione degli interessi americani in Iran.
Il "canale svizzero" è attivo per entrambe le parti - USA e Iran - e in entrambi i sensi. «E posso dirvi che è utilizzato da entrambe le parti», ha aggiunto Bideau.
L'ambasciatrice Nadine Olivieri è tuttora a Teheran: il suo ruolo è importante perché è lei che guida la diplomazia svizzera in Iran, ha sottolineato. Il personale svizzero che non è attivo sul piano diplomatico ha lasciato il Paese.
«Cinque persone trasferibili e sei accompagnatori hanno lasciato l'Iran oggi via terra», ha aggiunto, precisando che la rappresentanza a Teheran conta sette dipendenti cosiddetti trasferibili e 23 collaboratori locali.
Nel frattempo, anche «due accompagnatori (bambini o coniugi, ndr.) hanno lasciato oggi Israele via terra», ha aggiunto Bideau, sottolineando che la rappresentanza a Tel Aviv conta sette collaboratori trasferibili e 18 dipendenti locali.
A causa del conflitto tra Israele e l'Iran, molti cittadini svizzeri aspettano di poter lasciare la regione in guerra. Il DFAE ha ricevuto 130 richieste da persone che desiderano lasciare lo Stato ebraico o la Repubblica islamica.