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VAUDCondizioni di detenzione illecite, sentenza «scioccante»

27.06.22 - 12:21
Una sentenza respinge la richiesta di risarcimento dopo 247 giorni in un carcere fatiscente e sovraffollato
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Fonte ats
Condizioni di detenzione illecite, sentenza «scioccante»
Una sentenza respinge la richiesta di risarcimento dopo 247 giorni in un carcere fatiscente e sovraffollato

LOSANNA  - Il Tribunale federale (TF) ha definito «scioccante» una sentenza che respinge la richiesta di risarcimento di un marocchino che ha trascorso 247 giorni in condizioni di detenzione illecite nel carcere di Bois-Mermet a Losanna. I giudici vodesi avevano considerato prescritta la domanda dell'uomo.

Accusato di numerosi reati, il ricorrente è stato trattenuto in preventivamente a Bois-Mermet dal 10 maggio 2017, un carcere notoriamente fatiscente e sovraffollato. Fino al 12 gennaio 2018 ha condiviso una cella di 9,34 metri quadri - compreso il bagno - con un altro detenuto. Da quella data e fino alla condanna e al trasferimento nel carcere di Orbe il 30 luglio 2018, è stato collocato in una cella più grande e ha avuto la possibilità di lavorare in carcere.

Nel settembre 2019, ha ottenuto dalla giustizia vodese la constatazione che le sue condizioni di detenzione tra il 10 maggio 2017 e il 12 gennaio 2018 erano illecite. A seguito di ciò, nel febbraio 2020 ha chiesto un risarcimento per danni morali di 12'350 franchi, più gli interessi.

La sua richiesta è stata respinta in ultima istanza dal Tribunale cantonale nell'agosto 2021. La corte ha ritenuto che il termine di prescrizione di un anno previsto dal diritto pubblico cantonale fosse ampiamente scaduto. Per determinarlo ha conteggiato a decorrere il 12 gennaio 2018, giorno in cui le condizioni di detenzione sono migliorate.

In una sentenza pubblicata oggi, il TF ha accolto il ricorso dell'uomo e ha rinviato il caso alla giustizia vodese affinché si pronunci sulla richiesta di risarcimento. Il TF ha osservato che il termine di prescrizione di un anno stabilito dalla legge cantonale è molto breve - mentre il Codice delle obbligazioni prevede ora tre anni - e ha sottolineato che questo dovrebbe essere compensato da un'impostazione non troppo esigente per quanto riguarda la decorrenza del termine.

Secondo la giurisprudenza, il termine decorre dal momento in cui il danneggiato è in grado di valutare l'entità del danno. Non era il caso del ricorrente, quando ha cambiato cella il 12 gennaio 2018. In queste condizioni, secondo il TF è scioccante far decorrere la prescrizione dal momento in cui le condizioni di detenzione siano diventate legittime.

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