Ancora nessuna traccia dell'uomo fuggito dalla clinica psichiatrica

Non sussiste «nessun alto pericolo immediato», ma se non prende i farmaci le sue condizioni possono peggiorare
L'esperto: «Una fuga pianificata e che mostra che non credeva nella terapia»
ZURIGO - Ancora nessuna notizia di Mouhamed A., il richiedente l'asilo 33enne fuggito mercoledì dall'istituto psichiatrico di Rheinau, nel canton Zurigo.
L'uomo, condannato per diverse tipologie di reati, alcuni dei quali concernenti la sfera sessuale, è considerato pericolo dalla polizia cantonale di Zurigo, che nelle scorse ore ha diramato il suo identikit, con la speranza che qualcuno possa localizzarlo e agevolare la sua cattura.
Il 33enne era stato condannato a quattro anni di reclusione nel febbraio 2018 per svariati tentativi di stupro, per molestie sessuali multiple nonché per incendio doloso, come riferisce 20 Minuten. L'esecuzione della pena era stata rinviata per permettergli di seguire una terapia ospedaliera e di curarsi. L'uomo ha colto l'occasione di un'uscita non accompagnata per prendere il largo.
Secondo una valutazione della Clinica psichiatrica universitaria di Rheinau non sussiste «nessun alto pericolo immediato», ha spiegato la portavoce del sistema carcerario zurighese. Tuttavia, il non assumere i farmaci prescritti potrebbe far peggiorare la sua condizione e renderlo più pericoloso, ha aggiunto.
«Se sta scappando significa che ritiene inutile la terapia»
Non utilizza mezzi termini lo psichiatra forense Tomas Knecht parlando del caso di Mouhamed A. con 20 Minuten: «Se sta scappando significa che non crede nella terapia che sta seguendo, che la ritiene insignificante e inutile», commenta, «il suo è di sicuro un atto deliberato e pianificato, è riuscito a guadagnare la fiducia di chi lo aveva in custodia guadagnandosi il diritto a un'uscita non accompagnata, questo dimostra malizia».
Condannato anche per reati sessuali, quanto è a rischio ricaduta? «Attualmente è verosimile che la sua priorità sia la fuga. È probabile che terrà un profilo basso per non attirare l'attenzione su di sé. Quando però si sentirà al sicuro non è escluso che possa riprovarci, il tasso di ricaduta per questo tipo di criminali va dal 10 al 25%».




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!