Valanga: la pista nera resta chiusa. Vietato sorvolare l'area

Indagini in corso con interrogatori e mappatura della zona dell'incidente che ha provocato un morto e tre feriti
SION - Resta chiusa fino a nuovo avviso la pista nera Kandahar, a Crans-Montana, dove ieri una valanga ha provocato la morte di un 34enne francese e il ferimento di altre tre persone, attualmente ricoverate a Sion.
La valanga, ricordiamo, si è staccata dalla pista più alta del comprensorio, che scende dalla cima Pointe de la Plaine Morte (2926 m). La massa di neve, con un fronte largo 100 metri, si è distesa su 840 metri, di cui circa 400 sulla pista nella zona detta Passage du Major, a circa 2500 metri d'altitudine.
Una vasta operazione è scattata immediatamente impegnando pompieri, otto elicotteri, cani, militari, nonché maestri delle scuole di sci e lo staff delle stazioni sciistiche vicine, per un totale di 244 persone.
Per chiarire le circostanze dell'accaduto il Ministero pubblico vallesano ha aperto un'inchiesta che è tuttora in corso. Due ipotesi sono attualmente all'esame: la valanga è stata causata da sciatori oppure è stato un evento spontaneo dovuto alle condizioni meteorologiche.
Come misura di sicurezza, la polizia cantonale ha imposto un divieto totale di volo nell'area interessata e i suoi immediati dintorni. Numerose le chiamate registrate sulla Helpline aperta in seguito all'incidente e importante il lavoro investigativo svolto per escludere eventuali persone scomparse.
Le indagini proseguono, ora, con gli interrogatori di chi è rimasto coinvolto nell'accaduto e tutti i testimoni. La polizia cantonale è attualmente sul posto per mappare la zona tramite l'uso di un drone.




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