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Claude D. di nuovo a processo per l'assassinio di Marie

La sentenza è attesa per le 15
Claude D. di nuovo a processo per l'assassinio di Marie
La sentenza è attesa per le 15
LOSANNA - Claude D., l'uomo che la notte del 14 maggio 2013 uccise la 19enne Marie nei pressi di Payerne (VD), è comparso oggi di nuovo davanti alla giustizia vodese. A marzo il Tribunale federale aveva annullato il suo internamento a vita, co...

LOSANNA - Claude D., l'uomo che la notte del 14 maggio 2013 uccise la 19enne Marie nei pressi di Payerne (VD), è comparso oggi di nuovo davanti alla giustizia vodese. A marzo il Tribunale federale aveva annullato il suo internamento a vita, confermando tuttavia l'ergastolo. La lettura della sentenza è prevista per questo pomeriggio alle 15.

Seduta lampo - Il processo davanti alla Corte d'appello del Tribunale cantonale vodese si è già concluso in una seduta lampo. La lettura della sentenza, prevista per domani pomeriggio, è stata così anticipata.

L'assassino era stato condannato nel 2016 per l'omicidio della 19enne all'ergastolo e all'internamento a vita dal Tribunale del Nord vodese, poi confermata in seconda istanza. Tuttavia, dopo la decisione del TF, il Tribunale cantonale vodese è nuovamente tenuto ad esprimersi sulla questione.

Ergastolo ma non internamento a vita - Secondo i giudici supremi non vi sono le condizioni legali per giustificare l'internamento a vita, in quanto gli esperti psichiatrici interpellati hanno fornito analisi divergenti. La legge svizzera esige infatti che per ordinare tale provvedimento due valutazioni indipendenti arrivino a qualificare l'autore come «durevolmente refrattario alla terapia».

Questo elemento della sentenza è l'unico a essere messo in discussione: Claude D., indipendentemente dall'esito del nuovo processo, rimane condannato all'ergastolo.

Già condannato nel 2000 - Claude D. era stato condannato nel giugno 2000 a 20 anni di reclusione per aver sequestrato, stuprato e assassinato la sua ex compagna a colpi di pistola nel gennaio 1998. Nell'agosto 2012 era stato posto agli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico. Questi erano stati poi revocati in novembre - a causa tra l'altro di scritti pornografici pubblicati su internet - e per l'uomo era stata ordinata nuovamente l'incarcerazione.

Gli arresti domiciliari erano però stati reintrodotti nel gennaio 2013 a seguito di un ricorso dell'interessato, al quale la giudice dell'esecuzione delle pene - che nel frattempo ha lasciato la magistratura vodese - aveva accordato l'effetto sospensivo.

Durante questo periodo aveva conosciuto Marie. Il 13 maggio 2013 l'uomo costrinse la ragazza a salire sulla sua automobile e la portò in un bosco di Torny-Le-Grand (FR), vicino a Payerne, dove la strangolò. L'uomo venne arrestato il giorno seguente dopo un inseguimento da parte della polizia.

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