Violenza di genere, Berna chiede più formazione per polizia e magistrati

Il Consiglio federale chiede ai Cantoni di rafforzare la formazione degli operatori contro la violenza di genere e domestica.
BERNA - Il Consiglio federale punta a rafforzare la protezione delle vittime di violenza di genere, sessuale e domestica. Nella seduta del 5 dicembre, il governo ha adottato un rapporto che valuta la formazione e il perfezionamento degli operatori penali – forze di polizia, procure e autorità giudiziarie – e invita i Cantoni a intensificare gli sforzi già in corso.
Secondo l’esecutivo, una preparazione adeguata degli attori che entrano in contatto con le vittime è essenziale per contrastare efficacemente questi fenomeni. Dal 2020 la formazione di base e continua è stata armonizzata a livello nazionale e integra moduli specifici sulla gestione delle vittime di violenza domestica e sessualizzata. Oltre alla polizia, anche procuratori e giudici seguono corsi dedicati alle indagini sensibili, inclusi gli interrogatori di persone vittime di abusi e le modifiche del diritto penale in materia sessuale.
Il rapporto del Consiglio federale risponde a un postulato della consigliera nazionale Laurence Fehlmann Rielle («Per un’adeguata protezione delle vittime di violenza sessuale») e conclude che il lavoro dei Cantoni procede nella giusta direzione. Tuttavia, Berna sollecita ulteriori progressi soprattutto sul fronte degli “interrogatori rispettosi delle vittime”, della collaborazione interdisciplinare e della formazione continua di tutti gli attori coinvolti.
La perizia giuridica che accompagna il rapporto analizza inoltre la ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni in materia di formazione. Il governo prende atto delle conclusioni, senza però entrare nel merito di un’eventuale competenza legislativa federale. Sottolinea invece la buona cooperazione istituzionale attualmente in corso.
Il quadro della Convenzione di Istanbul
La Convenzione di Istanbul, ratificata dalla Svizzera nel 2018, resta il riferimento centrale. Essa obbliga gli Stati firmatari a garantire una formazione adeguata a tutti i professionisti che possono venire a contatto con vittime o autori di violenze contro le donne e di violenza domestica. L’obiettivo: sensibilizzare, migliorare le competenze e assicurare un trattamento più efficace e rispettoso.
Confederazione, Cantoni e Comuni hanno incorporato questi principi nel Piano d’azione nazionale 2022–2026, che definisce ambiti prioritari di formazione e standard minimi per diversi gruppi professionali. Il Consiglio federale ritiene che le disposizioni della Convenzione siano già rispettate, pur chiedendo di proseguire sulla strada del rafforzamento delle competenze.



