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La CICR taglia 2'900 posti di lavoro in tutto il mondo

La misura è stata approvata dall'assemblea a causa dei tagli al budget per il 2026
REUTERS
Fonte ats
La CICR taglia 2'900 posti di lavoro in tutto il mondo
La misura è stata approvata dall'assemblea a causa dei tagli al budget per il 2026

GINEVRA - L'assemblea del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha approvato ieri a Ginevra la soppressione di 2'900 posti a tempo pieno, a causa del calo del 17% del suo budget 2026, ha appreso Keystone-ATS. Per la presidente Mirjana Spoljaric Egger, i tagli alla sede centrale ginevrina coinvolgono circa 200 persone.

"L'accento è stato posto sul mantenimento, per quanto possibile, delle nostre operazioni", ha commentato Spoljaric Egger a Keystone-ATS. Tenendo conto della volatilità della situazione è ancora impossibile prevedere il numero dei licenziamenti. È possibile che un terzo dei tagli avvenga tramite partenze volontarie o rinunciando a posti che non erano ancora stati assegnati.

La sede centrale e due direzioni regionali subiranno la perdita di 400 posti a tempo pieno. In una trentina di delegazioni si osserveranno degli effetti anche se l'impronta del CICR rimarrà la stessa. Alcune sotto-delegazioni verranno invece chiuse.

Il Medio Oriente, che sostituirà l'Ucraina quale operazione principale, ottiene invece finanziamenti supplementari al pari del Sudan.

L'effettivo rimanente si attesterà attorno alle 15'000 persone, vale a dire la stessa quota del 2017, prima che il predecessore di Spoljaric Egger, Peter Maurer, intraprendesse un programma di espansione. Già nel 2023, a causa degli strascichi del Covid, erano saltate diverse migliaia di posti di lavoro. La presidente fa notare come otto anni fa il numero di conflitti fosse inferiore.

Per i prossimi anni non vengono escluse ulteriori riduzioni del personale, mentre prosegue la trasformazione digitale, così come gli investimenti nella sicurezza informatica. "Non siamo mai stati così rilevanti come oggi. Siamo capaci di onorare la nostra missione, ma potremmo salvare ancora più persone se avessimo più risorse", ha aggiunto Spoljaric Egger.

Dal 2023 l'Organizzazione si è riorganizzata, puntando maggiormente sul valore aggiunto, sulla protezione e l'assistenza alle popolazioni coinvolte dai conflitti e sulla difesa del diritto umanitario internazionale. "Così siamo in grado di gestire meglio le pressioni attuali".

Al lavoro per secondo ospedale a Gaza

Riguardo a Gaza, il CICR fornisce un parere tecnico agli attori impegnati nella pianificazione del futuro della Striscia per garantire un'assistenza umanitaria conforme al diritto. "Lavoriamo assieme alle diverse entità che sono state istituite e sostenute dal Consiglio di sicurezza dell'ONU". Quest'ultimo ha approvato negli scorsi giorni il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Riguardo invece alla controversa Gaza Humanitarian Foundation, la diplomatica svizzera garantisce che la sua Organizzazione "non sosterrà mai un meccanismo che opera ignorando i principi umanitari e non verrà mai meno ai parametri del suo mandato".

Il CICR sta valutando la possibilità di aprire un secondo ospedale da campo, dopo quello nel sud del territorio palestinese, ma non può ancora dire esattamente dove lo farà.

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