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ZURIGO

«Cacciato di casa da mia madre». Ragazzi in fila per un letto

Il rifugio Nemo di Zurigo, ultima speranza per i giovani senza casa. La testimonianza di un ragazzo. La direttrice: «Sempre più richieste».
20Minuten
Fonte 20Minuten
«Cacciato di casa da mia madre». Ragazzi in fila per un letto
Il rifugio Nemo di Zurigo, ultima speranza per i giovani senza casa. La testimonianza di un ragazzo. La direttrice: «Sempre più richieste».

ZURIGO - I battenti del rifugio d’emergenza Nemo di Zurigo si aprono ogni giorno alle 17 e si chiudono alle 9 del mattino successivo. Ogni sera, decine di ragazzi tra i 16 e i 23 anni si mettono in fila: non sanno dove trascorrere la notte e cercano un posto letto.

Senzatetto? - «Nessuno bussa alla porta dicendo “sono un senzatetto”. Ci dicono solo che non sanno dove dormire», ha spiegato a 20Minuten Darja Baranova, direttrice della struttura. Non passa notte senza che i posti letto vengano riempiti. «La domanda è aumentata notevolmente. Sempre più giovani cercano rifugio da noi».

Chi prenota al Nemo non può o non vuole tornare a casa. «Le storie e le ragioni dei ragazzi che ospitiamo sono molteplici. Spesso si tratta di violenza, droga o litigi in famiglia». Alcuni hanno vissuto in un istituto, ma non sono riusciti ad adattarsi alle regole. «Allora scappano, finiscono prima in strada e poi da noi». L'obiettivo di Nemo è quello di offrire ai giovani un luogo dove sentirsi al sicuro per qualche ora.

La testimonianza - «Mia madre mi ha cacciato di casa», ha raccontato Jonas (nome di fantasia). «Dopo qualche settimana al Nemo, ho provato a riconciliarmi con la mia famiglia. Ma non ha funzionato».

«Mi sentivo perso. Qui ho finalmente trovato la tranquillità per riflettere». Oggi Jonas ha ripreso i contatti con la sua famiglia, anche se la convivenza rimane difficile e, al momento, non è ancora possibile.

L'aiuto della struttura - «Nemo mi ha aiutato tanto», dice Jonas. «A volte però è dura. Si condivide tutto: bagno, cucina, stanza da letto. Non c'è privacy». 

L'obiettivo del centro di accoglienza notturno è trovare una soluzione definitiva per tutti, spiega Baranova. «Vogliamo accogliere, accompagnare, aiutare questi ragazzi».

Solo una tappa - «Molti giovani che hanno subito violenze - continua Baranova - non riescono ad abituarsi da un giorno all'altro a regole della struttura → alle regole della struttura  (come per esempio la sveglia alle 7, terapia di gruppo, rivelare immediatamente i propri sentimenti più intimi)». Nemo vuole quindi essere una tappa intermedia, un luogo dove raccogliersi e ritrovarsi. «Ci sono però giovani che non vengono a Nemo solo una volta. Se la soluzione successiva non funziona, tornano indietro».

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