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SVIZZERA

Quadri chiede di vietare Fratelli Musulmani

Per il consigliere nazionale Lorenzo Quadri è una misura urgente
Archivio Ti Press
Fonte mozione Lorenzo Quadri
Quadri chiede di vietare Fratelli Musulmani
Per il consigliere nazionale Lorenzo Quadri è una misura urgente
BERNA - «Introdurre misure che possano portare al divieto per i Fratelli Musulmani». È la richiesta che Lorenzo Quadri ha inoltrato al Consiglio federale tramite una mozione. «Nelle scorse settimane - si legge nell'atto parlamentare - ha fatto sc...

BERNA - «Introdurre misure che possano portare al divieto per i Fratelli Musulmani». È la richiesta che Lorenzo Quadri ha inoltrato al Consiglio federale tramite una mozione. «Nelle scorse settimane - si legge nell'atto parlamentare - ha fatto scalpore in Francia il rapporto commissionato dal ministro dell'Interno Darmanin e presentato al Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale sui Fratelli Musulmani. Il rapporto testimonia delle allarmanti infiltrazioni dei Fratelli Musulmani nei settori più disparati della società».

I Fratelli Musulmani o Fratellanza Musulmana costituiscono una delle più importanti organizzazioni islamiste internazionali con un approccio di tipo politico all'Islam. Furono fondati nel 1928 da Ḥasan al-Bannāʾ a Isma'iliyya, poco più d'un decennio dopo il collasso dell'Impero ottomano e all'interno del rapporto vengono descritti come un «sistema integralista che regge tutti gli ambiti della vita del musulmano, al di là del solo aspetto religioso».

A destare particolare allarme «la giustificata lotta armata, mostrando una doppia strategia tra apparenza moderata e sostegno al radicalismo. Essi ricevono inoltre fondi e supporto da paesi come Qatar e Turchia, che promuovono l’espansione dell’Islam politico».

Per il consigliere nazionale della Lega dei ticinesi è dunque necessario vietarla come lo sono in altri Paesi: «Egitto (dove sono stati fondati nel 1928), Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Russia, Siria, Israele, Tunisia. In Europa, l’Austria ha vietato simboli e attività a loro collegati, la Francia ha avviato un monitoraggio attivo e sta valutando misure restrittive, mentre la Germania li tiene sotto l’osservazione dell’intelligence interna. La Svizzera deve dunque prendere in mano la situazione».

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