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ZURIGO

Come dei ventenni ripulivano nei casinò svizzeri i soldi dei bancomat fatti saltare

Una gang olandese faceva la spola con 200mila franchi macchiati d'inchiostro e sbiaditi dai solventi. L'arresto, il processo e la condanna.
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Fonte TagesAnzeiger/Nzz
Come dei ventenni ripulivano nei casinò svizzeri i soldi dei bancomat fatti saltare
Una gang olandese faceva la spola con 200mila franchi macchiati d'inchiostro e sbiaditi dai solventi. L'arresto, il processo e la condanna.

ZURIGO - Sette giovani criminali, tutti con vent'anni o poco più, che dai Paesi Bassi si recavano al casinò in Svizzera per giocare con banconote “macchiate” frutto di furti dinamitardi ai bancomat svizzeri.

Il malloppo (circa 400mila franchi) che questa vera e propria gang tentava di riciclare, scrive il TagesAnzeiger, era frutto di due colpi perpetrati nel 2022 nel cantone di Basilea Campagna.

Il fenomeno dei furti con esplosivi ai danni di distributori automatici di banconote è noto e - conferma la Fedpol al quotidiano zurighese - conta più di 300 casi dal 2018 a oggi. I responsabili sono perlopiù malviventi provenienti da Olanda e Romania che raramente vengono rintracciati.

In questo caso, “galeotto” è stato il tentativo di “pulizia” dei soldi, 16 giorni dopo le esplosioni, che il primo dei ventenni di cui sopra ha provato a portare - ancora sporchi di inchiostro e sbiaditi dai goffi tentativi di smacchiamento - al Casinò di Zurigo.

Una volta arrivato ha chiesto una carta di pagamento cashless, si è recato al terminale e ha iniziato a caricarla usando le banconote trafugate.

E gli è andata bene: è riuscito così a “pulire“ 18'500 franchi (perdendone 500 ai tavoli, e riprelevandoli subito dopo) la prima sera e 53'800 la seconda.

Ormai convinto che il metodo sia infallibile si è poi recato nel canton Sciaffusa dove ha provato a fare la stessa cosa, le macchine però hanno rifiutato le banconote. Si scoprirà poi che il motivo dipendeva dal fatto che si trattava di modelli più vecchi e non aggiornati, ma evidentemente in grado di vederci più chiaro.

Allora si ritorna al Casinò di Zurigo, con altri 44mila franchi, ma a quel punto il ragazzo viene intercettato dagli agenti della polizia della Città di Zurigo.

Succederà lo stesso ad altri quattro giovani criminali (uno dei quali appena diciottenne) che arriveranno in Svizzera nelle settimane successive sempre con dei gruzzoli trafugati, che finiranno tutti in manette. Il totale confiscato è di 200mila franchi, scoloriti e macchiati.

Interrogati dagli inquirenti, hanno ripetuto tutti la medesima versione ovvero di essere stati obbligati (con minacce) da un uomo che ha chiesto loro di ripulire e restituire «almeno due terzi delle banconote». Per tre di loro verranno emesse condanne sospese dai 5 ai 6 mesi.

Il principale imputato, il primo ventenne, è stato condannato dal Tribunale penale federale a 15 mesi sospesi con espulsione dalla Svizzera per 5 anni. Il TF ha respinto, invece, la causa civile intentata dal Casinò. Il motivo è che il ragazzo è straniero e nullatenente.

La Corte federale, nella sentenza, non si è risparmiata una punzecchiata alla direzione del Casinò ritenendo «quantomeno dubbia» l'efficacia dei sistemi di sicurezza degli automatici presenti.

L'accusa è stata respinta dalla direzione che parla di considerazioni «incomplete ed errate», garantendo che tutto il sistema è già stato revisionato per evitare che una cosa del genere possa ripetersi.

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