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SVIZZERA

PLR, «rafforzare i controlli alle frontiere»

Lamentele nei confronti di Beat Jans, che sulla politica d'asilo è «inattivo e silenzioso».
Ti-Press
Fonte Ats
PLR, «rafforzare i controlli alle frontiere»
Lamentele nei confronti di Beat Jans, che sulla politica d'asilo è «inattivo e silenzioso».
BERNA - Il PLR chiede di intensificare i controlli mirati ai principali punti di frontiera e nelle aree limitrofe. «Il Consiglio federale dovrebbe inoltre seguire l'esempio della Germania, trattenendo al confine e rimandando indietro i richiedenti a...

BERNA - Il PLR chiede di intensificare i controlli mirati ai principali punti di frontiera e nelle aree limitrofe. «Il Consiglio federale dovrebbe inoltre seguire l'esempio della Germania, trattenendo al confine e rimandando indietro i richiedenti asilo già registrati altrove».

È quanto scrive in un comunicato diffuso stasera il partito. Secondo i liberali-radicali, la situazione è già tesa nei cantoni e nei comuni. «Le nuove misure adottate dai nostri vicini tedeschi non devono in nessun caso aggravare ciò», si legge nella nota.

Il PLR si rammarica poi che il titolare del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) Beat Jans, che aveva promesso una politica di asilo «più onesta», rimanga «inattivo e silenzioso». Per il partito, il consigliere federale socialista non dovrebbe seguire le regole europee «in maniera più servile» della Germania, membro dell'Ue.

«Se il governo tedesco può trattenere e rimandare immediatamente indietro i richiedenti asilo già registrati altrove, allora il Consiglio federale dovrebbe fare lo stesso al nostro confine con l'Italia», afferma lo schieramento guidato da Thierry Burkart.

Il PLR precisa che rimane impegnato negli accordi di Schengen e Dublino, a differenza dell'UDC, «che vuole denunciare la nostra partecipazione al sistema europeo di asilo e far precipitare la Svizzera nel caos. Tale modello ha certamente i suoi punti deboli, ma alla fin della fiera Berna ne approfitta», fa notare la formazione politica.

Il primo ministro polacco Donald Tusk ha definito «inaccettabile» l'annuncio di Berlino riguardo a una politica migratoria più dura. La Commissione europea, da parte sua, ha chiesto alla Germania misure "proporzionate" che devono rimanere "eccezionali".

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