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SVIZZERAL'odissea di Anja, vittima di uno stupro: «Molte cose devono cambiare»

03.11.22 - 15:41
Anja racconta di essere stata violentata nel 2019, e di aver vissuto anni di umiliazione e delusione
Deposit (foto illustrativa)
L'odissea di Anja, vittima di uno stupro: «Molte cose devono cambiare»
Anja racconta di essere stata violentata nel 2019, e di aver vissuto anni di umiliazione e delusione

BASILEA - «Se potessi scegliere di nuovo, non andrei alla polizia. Non mi è servito a nulla».

Disillusione, amarezza e tanto dolore. La basilese Anja* ha raccontato oggi sulle pagine del Basler Zeitung la sua straziante odissea, che si protrae da una mattina dell'estate del 2019, quando racconta di essere stata violentata e picchiata da un conoscente. E che arriva fino a oggi: quest'uomo è ancora a piede libero.

«La notte del delitto ero a casa di un uomo con cui avevo parlato grazie ad alcune amicizie in comune: abbiamo avuto una serata piacevole e un rapporto sessuale consensuale. Al mattino, però, il suo umore era cambiato, e improvvisamente mi ha aggredito, violentandomi e picchiandomi, nonostante piangessi e lo pregassi di fermarsi». Al termine della violenza, la donna è fuggita dall'appartamento ed è corsa in polizia, dove è iniziato un calvario giuridico infinito.

«Sono andata in polizia perché volevo assicurarmi che quell'uomo non potesse fare a qualcun'altra quello che aveva fatto a me. A quel tempo, pensavo ancora ingenuamente che sarebbe stato messo in custodia cautelare e che avrebbe ricevuto una pena detentiva». Invece, «è rimasto in libertà e ha avuto l'opportunità di minacciarmi e di continuare a presentarsi ovunque mi trovassi. Diverse volte anche davanti al mio appartamento».

«Umiliazione»
In tutto ciò, l'umiliazione è arrivata anche dalle stesse autorità a cui Anja chiedeva giustizia. «L'interrogatorio al Ministero pubblico è stato molto stressante, mi ha fatto domande intime e umilianti, con quanti uomini faccio sesso, cosa mi piace e come raggiungo l'orgasmo. Non capisco il senso di queste domande, che suonano molto come una sorta di colpevolizzazione delle vittime. Se vi rubano la borsa, nessuno vi chiede quante altre borse possedete e quali vi piacciono particolarmente...».

Dopo un anno e mezzo ha poi avuto luogo il processo di primo grado, dove la basilese ha di nuovo dovuto raccontare tutto, per la terza volta. «Questa volta hanno persino permesso all'imputato di guardarmi da una stanza laterale, il che è stato terribile. Mi sentivo alla sua mercé», ha ricordato Anja, spiegando che «anche la difesa ha fatto di tutto per farmi passare da sgualdrina e bugiarda, temevo che il giudice non mi avrebbe creduto».

Invece, il Tribunale penale di Basilea ha condannato l'uomo a due anni e quattro mesi con condizionale. Questione chiusa? Niente affatto. La difesa ha fatto ricorso, e sono ormai passati più di tre anni da quando il crimine è stato commesso. Il processo d'appello, che avrebbe dovuto aver luogo a settembre, è stato rinviato per «problemi di salute dell'imputato». Un duro colpo per Anja, che si era preparata a lungo, anche con la psicoterapia, a questo giorno. «Una conclusione, per me, non era più in vista. Stavo per ricominciare gli studi, ma questo non accadrà più». Il processo si terrà a febbraio, ma Anja non intende andarci.

«Molto deve cambiare»
La basilese ha deciso di raccontare la sua storia per un motivo in particolare: «Nella nostra società devono cambiare molte cose nel modo in cui affrontiamo i reati sessuali. Vorrei che le vittime di violenza sessuale non debbano più giustificare il loro comportamento prima, durante e dopo il reato. Che non vengano più interrogate in modo da renderle complici, e vorrei che gli autori non possano semplicemente andare avanti con la loro vita, dopo aver commesso un crimine del genere».

*Nome di fantasia

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COMMENTI
 

Sarà 1 anno fa su tio
Per queste cose siamo ancora al medioevo, non solo a livello di leggi e approccio ma anche a livello di mentalità.

angie2020 1 anno fa su tio
pazzesco

Franco56 1 anno fa su tio
Per questi reati ci vuole la CASTRAZIONE CHIMICA UNICA SOLUZIONE SIANO REATI CONTRO DINNE BAMBINI E SU UOMINI CHI FA QUESTI REATI METERLO IN PRIGIONE NON SERVE PAGHIAMO NOI CASTRAZIONE CHIMICA TROVO PIÙ GUSTO

tormar 1 anno fa su tio
Questa è la Svizzera! Basta leggere la storia di quel m a i a l e Brian. Basta leggere l’articolo di qualche giorno fa “A farlo diventare un caso "nazionale" è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise nei suoi confronti dalla giustizia minorile. Il tutto a un costo di circa 29mila franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.” Ma ci rendiamo conto o no????? E questo non è stato espulso! Nonostante la lunga lista di violenza commessa. Scusate, ma non ci capisco più niente

KeepCalm 1 anno fa su tio
Risposta a tormar
non è stato espulso semplicemente perchè è svizzero !!!!!! per tutto il resto se ne potrebbe parlare all'infinito.

Gus 1 anno fa su tio
Questa è la Svizzera tedesca!

Monolite 1 anno fa su tio
Meglio la legge fai da té

Dex 1 anno fa su tio
Se una persona a me vicina subisce una violenza sensuale, non deve andare alla polizia...venga da me che poi ci "parlo" io con l escremento...

Basic 1 anno fa su tio
Prenderlo e staccargli il c……o

Duca72 1 anno fa su tio
Sempre detto che qui da noi in Svizzera paga di più chi passa il limite di velocità di 20kmh che uno stupratore , ladro, spacciatore o truffatore. Povera Svizzera.

RobediK71 1 anno fa su tio
E quel “per gli altri” che fa sempre storcere il naso

RobediK71 1 anno fa su tio
Di solito accade l’esatto contrario, con poco si rovina un uomo

Heinz 1 anno fa su tio
Non è vero che sono cose 'svizzere' , simili casi accadono qui e la in tutta europa, altrove invece non c'è un codice penale che punisce questi reati... quindi calma a giudicare.

Yoebar 1 anno fa su tio
Sempre detto, povera Svizzera. Pene praticamente inesistenti.

MissKirova 1 anno fa su tio
Ennesima dimostrazione della giustizia ridicola e patetica che abbiamo! Buonismo/coglionismo,pene sospese farcite da 1000 attenuanti. Assassini liberi dopo 5 anni e pedofili con la condizionale!

Rosa 1 anno fa su tio
è tremendo quel che ha vissuto questa donna, ed è vergognoso come la legge sembra proteggere il colpevole
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