Condannato per violenza carnale sarà scarcerato, il suo paese non lo vuole

Le autorità erano intenzionate a espellere un 47enne cubano per cinque anni, ma L'Avana lo impedisce.
LOSANNA - Ha già scontato la sua pena di 30 mesi, ma un cubano 47enne è ancora in detenzione in vista di un'espulsione coatta. Ora però il Tribunale federale di Losanna ha deciso che dovrà essere liberato poiché non sussiste una base legale per mantenerlo in carcere, né si pensa che possa essere espulso in tempi utili.
L'uomo è giunto in Svizzera nell'ambito di un ricongiungimento famigliare: nel corso della sua permanenza in Svizzera ha commesso diversi delitti, soprattutto furti, finendo poi con l'essere condannato nel 2019 per tentata violenza carnale dal tribunale cantonale di Ginevra a 30 mesi di carcere e l'espulsione per cinque anni.
Una volta scontata la pena nel novembre 2020, le autorità elvetiche erano intenzionate a espellerlo, come da sentenza. Ma le autorità cubane hanno posto quale condizione che l'uomo facesse richiesta di rimpatrio. Nell'attesa di una risposta - negativa - delle autorità dell'Avana, giunta nel marzo di quest'anno, il condannato è stato più volte posto in carcere in vista di un'espulsione. Da qui l'ingiunzione della suprema corte alle autorità ginevrine di scarcerare il condannato.




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