Cerca e trova immobili
VALLESE

Picchiò a morte la compagna, condannato a 12 anni di carcere

Una volta eseguita la sentenza, il 43enne cittadino francese sarà espulso dal Paese per 15 anni.
20 minutes/Marvin Ancian
Il Tribunale di Monthey
Fonte ats
Picchiò a morte la compagna, condannato a 12 anni di carcere
Una volta eseguita la sentenza, il 43enne cittadino francese sarà espulso dal Paese per 15 anni.
L'uomo dovrà anche pagare 80mila franchi alla famiglia e seguire un trattamento psichiatrico ambulatoriale.
SION - Un uomo che nel gennaio 2020 aveva pestato a morte la compagna è stato condannato oggi a 12 anni di carcere per omicidio dal tribunale distrettuale di Monthey (VS). Come emerso durante il processo, l'uomo non presenterà probabilm...

SION - Un uomo che nel gennaio 2020 aveva pestato a morte la compagna è stato condannato oggi a 12 anni di carcere per omicidio dal tribunale distrettuale di Monthey (VS). Come emerso durante il processo, l'uomo non presenterà probabilmente ricorso contro la sentenza.

Una volta eseguita la sentenza, l'uomo, un francese di 43 anni, sarà espulso dal Paese per 15 anni, come richiesto dall'accusa, ha dichiarato stasera all'agenzia Keystone-ATS il suo avvocato, confermando una notizia in questo senso di Le Nouvelliste. Il procuratore aveva chiesto 16 anni di carcere.

L'imputato dovrà anche pagare 80'000 franchi ai membri della famiglia della vittima per i danni morali e pagare le spese processuali. La sua condanna sarà accompagnata da un trattamento psichiatrico ambulatoriale, che è già iniziato, «al fine di ridurre il rischio di recidiva», ha precisato l'avvocato.

I fatti si sono svolti nella notte tra il 31 dicembre 2019 e il 1° gennaio 2020: l'accusato, che si è dichiarato colpevole, aveva picchiato la sua compagna, di 40 anni, rompendo diverse decine di ossa, poi l'aveva abbandonata lasciandola morire. La polizia municipale di Monthey era intervenuta nel primo pomeriggio su chiamata di una terza persona e aveva scoperto il corpo senza vita del 40enne.

L'elenco e la descrizione delle lesioni trovate sul corpo della vittima durante l'autopsia occupano più di due pagine dell'atto d'accusa, il che è una prova della violenza dei colpi inflitti. Durante il processo, l'accusato aveva già indicato che avrebbe accettato la sentenza della corte, ha detto il suo avvocato.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE