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SVIZZERA«Non falsificabile e riconosciuto a livello internazionale»

22.04.21 - 16:15
Secondo l'UFSP il nuovo certificato Covid-19 che verrà sviluppato entro l'estate dovrà avere questi due crismi.
AFP
Fonte ats
«Non falsificabile e riconosciuto a livello internazionale»
Secondo l'UFSP il nuovo certificato Covid-19 che verrà sviluppato entro l'estate dovrà avere questi due crismi.
Una decisione sulle varianti esistenti verrà presa a metà maggio.

BERNA - Come già annunciato ieri dal Consiglio federale, la Confederazione svilupperà entro l'estate un certificato Covid. Questo documento dovrà essere «non falsificabile» e «riconosciuto a livello internazionale», ha spiegato oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Una decisione sulle varianti esistenti verrà presa a metà maggio.

In virtù della legge Covid-19, tutte le persone vaccinate, guarite o con test negativo recente devono poter ricevere un certificato. Sarà garantita la memorizzazione decentralizzata dei dati e la compatibilità con il documento simile proposto dall'Unione europea (Ue). Il tutto sarà disponibile sia in forma cartacea che digitale, si legge in un comunicato.

L'UFSP ha deciso di proseguire fino a maggio con due approcci tecnici: una soluzione proposta dall'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT) e una di SICPA/ELCA. Nei lavori del progetto sono coinvolti i Cantoni, l'associazione professionale dei medici svizzeri (FMH), pharmaSuisse nonché i medici e i farmacisti che effettuano le vaccinazioni.

Al momento si presta particolare attenzione alla sicurezza del sistema. Non appena tutto sarà pronto, verrà testato da specialisti interni ed esterni. Quando si esibirà il certificato, bisognerà identificarsi anche con un documento come passaporto o carta d'identità.

Il certificato potrà essere usato per viaggiare e, come spiegato ieri dal consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa, potrebbe anche essere utilizzato per accedere a determinate manifestazioni. Idea questa che non è piaciuta per nulla all'epidemiologo Marcel Salathé che - in un'intervista odierna rilasciata ai giornali di Tamedia - ha espresso tutta la propria indignazione. «Mi inquieta il fatto che gli anticorpi presenti nel mio sangue determinino dove posso e non posso andare».

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COMMENTI
 

pillola rossa 2 anni fa su tio
Queste sì che sono certezze!

ChB 2 anni fa su tio
Chi siete ... dove andate ... un fiorino ...
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