Usam: «Una catastrofe per l'economia»

L'organizzazione, che cura gli interessi delle piccole e medie imprese, chiede una «prospettiva immediata».
Ribadisce inoltre la sua richiesta per un'apertura completa di ristoranti e studi di fitness e per la fine dell'obbligo del lavoro a domicilio.
BERNA - «Una catastrofe per l'economia e per la società»: così reagisce l'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) alle decisioni odierne del Consiglio federale.
In una nota, l'organizzazione che cura gli interessi delle piccole e medie imprese sottolinea la necessità di avere una «prospettiva immediata». I settori colpiti dalla pandemia hanno urgente bisogno di porre fine all'isolamento.
Per l'Usam, è inaccettabile che il Consiglio federale si lasci ancora una volta influenzare solo dagli scenari raccapriccianti delineati dalla task force Covid-19. Di qui la richiesta che rappresentanti della società e dell'economia possano in futuro partecipare alle discussioni della task force.
L'organizzazione economica ribadisce inoltre la sua richiesta per un'apertura completa di ristoranti e studi di fitness e per la fine dell'obbligo del lavoro a domicilio.
Un'apertura - sottolinea l'Usam - è possibile nella logica della protezione mirata e offre all'economia e alla società le prospettive urgentemente necessarie. La strategia del Consiglio federale manca invece di un obiettivo chiaro ed è senza prospettive.
Per l'organizzazione presieduta da Fabio Regazzi, manca un giusto equilibrio tra la politica economica e le preoccupazioni di politica sanitaria. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) - si legge nella nota - si è apparentemente ritirata dalla discussione e da tempo non ha più portato gli interessi dell'economia all'attenzione dell'amministrazione e del Consiglio federale.
L'Usam considera peraltro inaccettabile il modo di agire della task force federale, che non tiene conto degli interessi dell'economia e della società.




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