Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Riaprire i ristoranti nonostante i divieti? GastroSuisse non ci sta

L'associazione prende le distanze dall'iniziativa di «disobbedienza civile» che sta prendendo piede anche in Svizzera
20 Minuten / Sofie Erhardt
Fonte ATS
Riaprire i ristoranti nonostante i divieti? GastroSuisse non ci sta
L'associazione prende le distanze dall'iniziativa di «disobbedienza civile» che sta prendendo piede anche in Svizzera
BERNA - L'associazione del settore della ristorazione GastroSuisse prende le distanze da coloro che, malgrado i divieti, lunedì intendono riaprire bar e ristoranti al motto di "Wir-machen-auf" (Apriamo). Con un comunicato odierno, GastroSuisse...

BERNA - L'associazione del settore della ristorazione GastroSuisse prende le distanze da coloro che, malgrado i divieti, lunedì intendono riaprire bar e ristoranti al motto di "Wir-machen-auf" (Apriamo).

Con un comunicato odierno, GastroSuisse sottolinea di non avere nulla a che fare con questa azione di disobbedienza civile e di non sapere chi ci sia dietro. Per l'associazione di categoria è chiaro che le misure decretate da Confederazione e Cantoni debbano essere rispettate.

L'iniziativa "Wir-machen-auf", nata in Germania, si è oramai sparsa in Europa, con sostenitori in Polonia, Paesi Bassi, Austria e Svizzera. Si tratta di un gruppo che agisce in forma anonima, comunicando con i commercianti tramite il suo sito web e il servizio di messaggi brevi Telegram.

Secondo diversi media, in Svizzera sono sempre più numerose le persone che si uniscono alle intenzioni di riprendere l'attività nonostante i divieti. Fra di essi anche operatori del settore alberghiero e della ristorazione.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE