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«Molti hanno problemi respiratori anche dopo essere stati dimessi»

SVIZZERA«Molti hanno problemi respiratori anche dopo essere stati dimessi»

05.08.20 - 12:42
L'ospedale di Friburgo ha analizzato i dati dei pazienti ospedalizzati con un'infezione da Sars-CoV2 tra marzo e aprile.
Keystone (archivio)
Fonte ats
«Molti hanno problemi respiratori anche dopo essere stati dimessi»
L'ospedale di Friburgo ha analizzato i dati dei pazienti ospedalizzati con un'infezione da Sars-CoV2 tra marzo e aprile.
Due terzi di loro presenta ancora sintomi dopo 30 giorni. Uno specialista di medicina interna: «Questi dati mostrano che è necessario organizzare un follow-up a lungo termine dei pazienti».

FRIBURGO - Molti pazienti ricoverati in ospedale per Covid-19 soffrono ancora di stanchezza e difficoltà respiratorie anche dopo il ritorno a casa. È quanto risulta da uno studio pubblicato oggi dall'ospedale di Friburgo (HFR).

L'HFR è uno dei due soli ospedali svizzeri, insieme a quello cantonale di Aarau, che ha pubblicato uno studio basato sui dati relativi alla cura e all'evoluzione dei pazienti colpiti dal nuovo coronavirus. L'indagine ha preso in considerazione malati ospedalizzati con un'infezione da Sars-CoV-2 tra il primo di marzo e il 12 aprile.

Secondo l'analisi, un tipico paziente con il coronavirus è di sesso maschile, di circa 70 anni, e presenta affezioni preesistenti - soprattutto diabete, pressione alta od obesità. «Ciò non significa però che un giovane non possa essere contagiato e soffrire di una grave infezione», sottolinea Gaël Grandmaison, specialista di medicina interna.

Oltre il 60% dei pazienti ricoverati in ospedale torna a casa 30 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi. Tuttavia, due terzi di loro ha ancora sintomi dopo questi 30 giorni, in particolare stanchezza e difficoltà respiratorie. «Questi dati mostrano che è necessario organizzare un follow-up a lungo termine dei pazienti», sottolinea Gaël Grandmaison.

L'ospedale cantonale di Aarau aveva già pubblicato il suo studio il 21 luglio, concludendo, fra l'altro, che un'età molto avanzata o certe condizioni preesistenti non portano necessariamente a progressioni gravi della malattia. Anche le persone sotto i 60 anni senza gravi affezioni di fondo possono essere duramente colpite dal virus Sars-CoV-2.

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COMMENTI
 

Shion 3 anni fa su tio
Un tipico paziente con il coronavirus è di sesso maschile, di circa 70 anni, e presenta affezioni preesistenti - soprattutto diabete, pressione alta od obesità.

curzio 3 anni fa su tio
Risposta a Shion
E quindi? Chissenefrega? Tanto prima o poi morirà comunque?

Shion 3 anni fa su tio
Risposta a curzio
Quindi direi che abbiamo un estremo disequilibrio di proporzioni.

momo73 3 anni fa su tio
Mi piacerebbe che rivolgiate gli stessi sforzi anche all'informazione della pericolosità del virus HIV nelle giovani generazioni o alla lotta ad alcune abitudini nefaste che causano ogni anno migliaia di casi di tumore. Siete come un disco rotto che sa suonare solo e sempre la stessa nota. Sapete solo parlare di covid.

curzio 3 anni fa su tio
Risposta a momo73
E sarebbe bello se ci fosse più informazione sulla pericolosità delle scie chimiche. Oppure del DHMO, un pericoloso composto chimico che si trova in qualsiasi bevanda e che ogni anno causa migliaia di morti. Ma nessuno ne parla!

sedelin 3 anni fa su tio
Risposta a momo73
sottoscrivo.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a momo73
Giusto, il papilloma virus per esempio!

spank77 3 anni fa su tio
Risposta a momo73
Se già ci sono pochi ma troppi che non sbraitano per non indossare una mascherina o a non mantenere la distanza - a tempo determinato, per un virus che circola ancora e che ha fatto in Ticino sfiorare il tutto esaurito all ospedale... - figurati se gli vai a dire cosa mangiare o quale stile di vita adottare per tutta la vita. .
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