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Un'ultima notte per dire un massiccio grazie a tutti

«La luce è speranza», per questo motivo il Cervino è stato illuminato, ogni notte, per un mese.
screenshot Zermatt.ch
Un'ultima notte per dire un massiccio grazie a tutti
«La luce è speranza», per questo motivo il Cervino è stato illuminato, ogni notte, per un mese.
Il progetto si è concluso con la proiezione di "#grazie", rivolto a tutte le persone che hanno avuto un ruolo nell'affrontare la crisi
ZERMATT - Quale segno di speranza nella lotta al coronavirus, il Cervino è stata illuminato durante tutte le notti dell'ultimo mese. Sulla facciata della montagna più famosa della Svizzera sono stati proiettati messaggi di speranza ...

ZERMATT - Quale segno di speranza nella lotta al coronavirus, il Cervino è stata illuminato durante tutte le notti dell'ultimo mese. Sulla facciata della montagna più famosa della Svizzera sono stati proiettati messaggi di speranza e, in segno di solidarietà, bandiere delle più disparate località del mondo. Fra le quali anche quella ticinese.

Dopo un mese è arrivato il momento per i promotori dell'inizativa di dire grazie. E naturalmente lo hanno fatto a modo loro, nonostante la meteo non abbia permesso di ammirare lo spettacolo come in altre occasioni.

Un grazie trasmesso a tutte le persone che hanno avuto un ruolo decisivo nell'affrontare la crisi, dal personale medico e a quello ausiliario come i militari e la protezione civile. Un grazie alle persone che hanno assicurano la fornitura di cibo, acqua potabile, elettricità o comunicazioni. E un grazie alle persone che nelle loro funzioni hanno dovuto prendere decisioni difficili. «Per tutti voi, il Cervino oggi splende in segno di gratitudine», si legge sul sito internet dedicato al progetto.

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