Si placano le proteste alla prigione di Champ-Dollon

Ai detenuti del carcere ginevrino non erano piaciute le misure più restrittive adottate per combattere l'epidemia
Nelle serate di venerdì e di sabato, alcune decine di prigionieri si sono rifiutati di tornare in cella dopo l'ora d'aria. La ribellione è durata più di cinque ore.
GINEVRA - Nella prigione di Champ-Dollon, a Puplinge (GE), oggi è tornata la calma dopo due giorni di proteste da parte dei detenuti per le misure più restrittive adottate in relazione all'epidemia di Covid-19.
Nelle serate di venerdì e di sabato, alcune decine di detenuti si erano rifiutati di tornare in cella dopo l'ora d'aria. Ma «oggi tutti hanno ottemperato», ha detto a Keystone-ATS Laurent Forestier, portavoce dell'ufficio cantonale di detenzione. La ribellione era durata più di cinque ore.
Sono stati dispiegati diversi agenti, ma non c'è stato uso di forza né feriti, ha precisato il portavoce. I contestatori sono stati messi in celle di sicurezza.
Secondo la fonte, le rivendicazioni erano disparate e poco chiare. Alcuni chiedevano di essere rilasciati dal momento che certi Paesi hanno interrotto la detenzione a causa della pandemia; altri intendevano riprendere l'attività sportiva, specie il calcio.
«C'è frustrazione a causa delle misure adottate contro il coronavirus», ha osservato Forestier. I laboratori sono stati chiusi, ma le visite vengono mantenute con l'installazione di finestre in plexiglass.
D'altro canto, però, in questi tempi di epidemia di Covid-19, le passeggiate prolungate mettono in pericolo l'intero carcere, perché in tali circostanze è impossibile far rispettare le distanze sanitarie, ha aggiunto.




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