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Bullizzata a scuola, a 16 anni smette di mangiare

La ragazza aveva deciso di lasciarsi morire. Fortunatamente è stata aiutata. Ma la scuola ridimensiona la situazione
Keystone
Bullizzata a scuola, a 16 anni smette di mangiare
La ragazza aveva deciso di lasciarsi morire. Fortunatamente è stata aiutata. Ma la scuola ridimensiona la situazione
WIESENDANGEN - Voleva lasciarsi morire lentamente, così ha smesso di mangiare. A 16 anni il bullismo subito a scuola l’aveva resa così triste da farle pensare di volerla fare finita. Fortunatamente è stata fermata in tempo,...

WIESENDANGEN - Voleva lasciarsi morire lentamente, così ha smesso di mangiare. A 16 anni il bullismo subito a scuola l’aveva resa così triste da farle pensare di volerla fare finita. Fortunatamente è stata fermata in tempo, ma non si è ancora ripresa completamente.

È il Blick a parlare di questa ragazza, che a scuola ha vissuto un incubo. Una sofferenza iniziata nell’estate del 2017, quando la sua famiglia si è trasferita a Wiesendangen. Sin dal primo giorno per i suoi nuovi compagni la ragazza è “il tosaerba”, in quanto vegana.

In classe e durante le pause viene presa di mira, con nomignoli, offese e lancio di oggetti. Quando si rivolge all’assistente sociale della scuola, le cose peggiorano. E c’è chi addirittura le consiglia di uccidersi, su WhatsApp.

La reazione della 16enne è di smettere di mangiare. Perde peso velocemente, fino a quando i suoi genitori non vengono allarmati della situazione da parte della scuola.

«Ero scioccato», ha detto il padre della ragazza, che è stata ricoverata in una clinica psichiatrica. Ora sta meglio, ha cambiato scuola, ma i genitori non si spiegano «come la scuola abbia potuto permettere che la situazione degenerasse fino a questo punto».

Dal canto suo, l'istituto scolastico nega ogni responsabilità e sostiene che non c’è stato bullismo nei confronti della 16enne, non «nel senso tecnico del termine». Anzi, ritiene che le autorità scolastiche abbiano «reagito correttamente» e «abbiano gestito la situazione nel modo giusto».

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