Cerca e trova immobili
ZURIGO

Platzspitz resta chiuso di notte per non rivedere mai più scene simili

Il Parlamento cantonale vorrebbe aprire il parco 24 ore su 24, ma il Consiglio comunale teme che ritornino i fantasmi del passato
Archivio Keystone
Platzspitz resta chiuso di notte per non rivedere mai più scene simili
Il Parlamento cantonale vorrebbe aprire il parco 24 ore su 24, ma il Consiglio comunale teme che ritornino i fantasmi del passato
ZURIGO - Sono passati 25 anni dallo sgombero del Platzspitz a Zurigo che per lungo tempo, fino al 1992, è stato soprannominato il "Needlepark", il parco delle siringhe. Erano gli anni della cosiddetta "scena aperta", quando lo spaccio e il con...

ZURIGO - Sono passati 25 anni dallo sgombero del Platzspitz a Zurigo che per lungo tempo, fino al 1992, è stato soprannominato il "Needlepark", il parco delle siringhe. Erano gli anni della cosiddetta "scena aperta", quando lo spaccio e il consumo di droga, soprattutto eroina, avvenivano sotto gli occhi di tutti. Una “ferita” ancora aperta per le autorità della città sulla Limmat che vorrebbero mantenere il parco chiuso durante le ore notturne.

L'anno prima della chiusura, si stima che nell'area siano state distribuite cinque milioni di siringhe e siano state soccorse 3'600 persone, 21 i tossicodipendenti morti. La scena della droga, che aveva messo radici a metà degli anni ottanta, era diventata insostenibile e nell'ottobre 1991, il prefetto Bruno Graf decise di chiudere l'area.

Oggi, la zona è tornata tranquilla. Un'oasi verde nel cuore della città, frequentata da famiglie e bambini oltre che un paradiso per gli appassionati di skateboard. Per questo motivo il Parlamento cantonale vorrebbe finalmente mantenere aperti i cancelli 24 ore su 24, ma il timore che possa sorgere nuovamente una situazione di degrado simile al passato è ancora vivo nel Consiglio comunale cittadino, che si è opposto alla possibilità.

«Serve maggiore coraggio» - Una decisione che ha infastidito alcuni consiglieri, tra i quali la socialista Linda Baer, che ritiene la decisione, confermata nel 2003, oramai datata. «In 14 anni qualcuno dovrebbe aver trovato risposte adeguate a questi problemi» ha dichiarato al Tages Anzeiger, precisando che la chiusura dei parchi non contribuirà in ogni caso alla scomparsa del problema. «Queste persone non spariranno comunque. Il fatto di nasconderli agli occhi del pubblico non è la soluzione. Si riuniranno altrove».

Un compromesso però potrebbe essere trovato. Il Consiglio comunale si è infatti detto disponibile a valutare un’apertura prolungata del parco - che attualmente chiude alla sera attorno alle 22 fino al mattino - di un’ora durante la stagione invernale e di due in quella estiva.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE