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Pendolari alla gogna per i piedi sul sedile

Un gesto abituale per molti, rivoltante per altri, scatena le ire dei passeggeri. Pro Bahn: «Purtroppo tutti i pendolari conoscono il segreto dell’Appenzeller»
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Pendolari alla gogna per i piedi sul sedile
Un gesto abituale per molti, rivoltante per altri, scatena le ire dei passeggeri. Pro Bahn: «Purtroppo tutti i pendolari conoscono il segreto dell’Appenzeller»
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ZURIGO - Nota fra gli studenti d’oltre Gottardo, l’app Jodel non è solo un passatempo molto apprezzato. Sempre più spesso, infatti, essa funge da gogna mediatica per i pendolari che usano il treno, come anche Twitter del res...

ZURIGO - Nota fra gli studenti d’oltre Gottardo, l’app Jodel non è solo un passatempo molto apprezzato. Sempre più spesso, infatti, essa funge da gogna mediatica per i pendolari che usano il treno, come anche Twitter del resto. Di prima mattina vi si trovano così foto postate dagli utenti di piedi appoggiati sui sedili (con le scarpe o, più spesso, con le calze o nudi). «Che male ho fatto per meritarmi questo?», si chiedeva ieri un’utente seccata dagli altrui piedi messi in bella mostra.

Settimana scorsa su un Ice diretto da Basilea a Berlino, si è giunti persino alla lite dopo che un 54enne si è tolto le scarpe e ha appoggiato i piedi sul sedile accanto a quello di un passeggero 32enne. Quando quest’ultimo si è lamentato per l’odore, i due si sono accapigliati e, secondo un portavoce della polizia, la rissa verbale si è conclusa «con una sonora sconfitta per mister piedi puzzolenti».

Kurt Schreiber, presidente dell’associazione dei pendolari Pro Bahn, scherza: «Purtroppo tutti i pendolari conoscono il segreto dell’Appenzeller». Sui treni delle Ffs è permesso appoggiare i piedi sul sedile a determinate condizioni. Per l’esperta di galateo Anneliese Stengel, tuttavia, farlo costituisce sempre un errore: «Mettervi sotto un giornale non elimina le esalazioni maleodoranti», precisa. Per Stengel, del resto, l’egocentrismo ha avuto la meglio su alcuni utenti dei trasporti pubblici. Inoltre, se prima bastava un’occhiataccia per spingere qualcuno a togliere i piedi dal sedile, adesso serve un chiaro invito. L’esperta di bon ton bacchetta tuttavia anche i delatori informatici: «Fotografare delle persone senza il loro permesso e postare le immagini online non è carino», sottolinea.

 

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