Cani pericolosi: verso il divieto dei Pitbull e degli incroci di 13 razze
BERNA - La Svizzera potrebbe vietare la detenzione dei pitbull e dei cani ottenuti dagli incroci con questa razza. Dovrebbero pure essere vietati i meticci risultanti dagli incroci di 13 razze, fra le quali figurano i Rottweiler e i Dobermann. È quanto prevede un pacchetto di provvedimenti contro i cani pericolosi posto in consultazione oggi dal Dipartimento federale dell'economia.
Restrizioni sono previste per le razze americane staffordshire-terrier, staffordshire bull terrier e bull terrier, nonché per il cane corso italiano, il dobermann, il dogo argentino, il dogo delle Canarie, il fila brasileiro, il rottweiler, il mastiff, il mastino spagnolo, il mastino napoletano e il tosa. Chi volesse entrare in possesso di un cane appartenente a una di queste 13 razze dovrà procurarsi un'autorizzazione e presentare un certificato di ascendenza della bestia riconosciuto da un club svizzero della razza in questione. Il detentore dovrà avere sufficienti conoscenze sui cani, avere più di 20 anni e godere di una buona reputazione.
I pitbull non sono una razza che rientra negli standard internazionali, ha dichiarato oggi alla stampa Hans Wyss, direttore dell'Ufficio federale di veterinaria (UFV). I pitbull attualmente su suolo elvetico, nonché i bastardi derivati dalle 13 razze citate dovranno essere sterilizzati o castrati. Obiettivo: l'eliminazione a medio termine in Svizzera.
I detentori dei cani in questione avranno tempo fino al 31 marzo per annunciarli nel cantone in cui vivono. Il cane sarà sottoposto a una perizia. I cantoni decideranno quindi, entro la fine di giugno, sulle autorizzazioni concernenti i pitbull e i meticci. Per i cani delle 13 razze la decisione sarà presa entro la fine dell'anno.
Il provvedimento posto in consultazione dovrebbe interessare circa 10'000 animali. L'importazione di pitbull e di incroci con questa razza sarà vietata. Non sarà comunque richiesta un'autorizzazione per un proprietario di un cane di questa razza che si reca in Svizzera per un periodo limitato.
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!