Il pilota olandese è in vetta alla classifica generale di F1 con 185 punti, otto lunghezze in più del britannico (177).
SILVERSTONE - Articolo redatto da Umberto Zapelloni.
Che cosa sarebbe successo se Charles Leclerc si fosse difeso dall'attacco di Hamilton come aveva fatto Verstappen al primo giro? Ci sarebbe stato un altro crash a 300 all’ora. Gli appassionati di Formula 1 si sono divisi in due partiti ben distinti dopo l’incidente di Silverstone. C’è chi sostiene che la colpa sia tutta di Lewis, chi al contrario punta il dito su Max.
La verità come spesso accade sta nel mezzo: quando metti due tipi così su un ring è impossibile che finisca con un brindisi. Lewis e Max si prenderebbero a spallate anche per decidere chi deve entrare per primo in bagno. Sono due campioni feroci come lo sono stati tutti i grandi piloti della storia. Pensate a Senna o Schumacher per restare ai tempi moderni. Sono persone che pensano sempre di essere da soli in pista, piloti che pensano “mollerà prima lui, non ho dubbi”.
Domenica Lewis ha visto il varco all’interno della Copse, curva da 300 all’ora dove la gente normale non pensa a un sorpasso: ci si è tuffato sicuro che Max avrebbe alzato il piede. Max ha visto la Mercedes arrivare come un razzo all’interno, un po’ fuori traiettoria rispetto a quella classica e ha pensato che Lewis avrebbe mollato prima di arrivare al contatto. Nessuno ha alzato il piede veramente, anche se la telemetria registra una frenata di Lewis (non sufficiente evidentemente) e il crash è stato inevitabile.
Hamilton è stato fortunato, la sua Mercedes non si è fatta nulla. Anche Max in fin dei conti è stato fortunato perché dopo un impatto a 51G è riuscito a uscire con le sue gambe dal rottame della Red Bull. Furioso, ma vivo. E già pronto a vendicarsi.
Proprio per evitare di rovinare un campionato che ha ancora in mano, Verstappen dovrebbe però evitare di pensare a una vendetta e riguardare invece il video del sorpasso di Hamilton a Leclerc, esattamente nello stesso punto in cui lui e Lewis si sono toccati. Se il tuo avversario gioca duro, magari anche oltre i limiti (i 10” di penalità lo confermano), tu devi avere l’intelligenza di girargli alla larga. Se in palio c’è il titolo mondiale devi capire che per raggiungerlo può essere più utile evitare un incidente che dimostrare al mondo di avere le spalle più larghe. Non significa cambiare modo di correre, richiudere in gabbia la tua aggressività, ma soltanto fare un rapido calcolo dei pro e contro. Se il gioco si fa duro per vincere serve anche l’astuzia.
Ci sono curve in cui non si può passare in due in pista come nella vita. Leclerc per evitare il crash ha allargato la sua traiettoria. Non ha voluto rischiare di finire all’ospedale come Max. Ma soprattutto non esce ridimensionato dal duello. Bisogna anche sapersi scegliere le battaglie giuste. Un famoso politico diceva che devi imbarcarti soltanto in quelle che sei sicuro di vincere. Un pilota non sarà mai un politico, ma per vincere un mondiale un po’ dovrebbe diventarlo.