Hockey
INTERVISTA: J.J Aeschlimann: "Sulla carta sembriamo più forti"
Finita la gestione Koleff il club bianconero ha effettuato una vera e propria rivoluzione affidando la conduzione tecnica al russo Zinetoula Bilyaletdinov e, tra arrivi e partenze, cambiando ben 17 giocatori. Con J. J. Aeschlimann abbiamo cercato di fare il punto sul mercato dei vice-campioni svizzeri.

J.J. Aeschlimann
INTERVISTA: J.J Aeschlimann: "Sulla carta sembriamo più forti"
Finita la gestione Koleff il club bianconero ha effettuato una vera e propria rivoluzione affidando la conduzione tecnica al russo Zinetoula Bilyaletdinov e, tra arrivi e partenze, cambiando ben 17 giocatori. Con J. J. Aeschlimann abbiamo cercato di fare il punto sul mercato dei vice-campioni svizzeri.
Partiamo dall'allenatore. Cosa comporta il cambio Koleff-Bilyaletdinov?
"Sicuramente porterà stimoli nuovi. E' anche per questo che è stato preso il coach russo. - attacca Aeschlimann -. Come allenatore, sul piano tecnico, è ancora presto per di...
Partiamo dall'allenatore. Cosa comporta il cambio Koleff-Bilyaletdinov?
"Sicuramente porterà stimoli nuovi. E' anche per questo che è stato preso il coach russo. - attacca Aeschlimann -. Come allenatore, sul piano tecnico, è ancora presto per dire quali saranno i cambiamenti. Da quello che dicono di lui, comunque, è un duro, ma è anche un giusto. Con Koleff abbiamo fatto molto bene, la società ha poi deciso di attuare questa svolta per dare nuovi stimoli sia ai dirigenti che ai giocatori e ai tifosi e penso che la scelta sia azzeccata."
Come cambierà il vostro gioco?
"Tutte le squadre, a parte i russi, ormai giocano con degli schemi molto simili: la difesa come punto di partenza della manovra e poi una fase di transizione e di verticalizzazione molto rapida. Penso che Bilyaletdinov, e ciò si è visto con le squadre che ha allenato, sia un adepto di questo tipo di gioco. In rapporto a Koleff, dunque, non penso ci sarà una grande differenza."
Passiamo agli stranieri. Via Andersson e Bozon ecco Nummelin e Maneluk. Come giudichi i nuovi arrivati?
"Giudicare Maneluk mi è impossibile perché non l'ho mai visto giocare. Mi fido dunque delle capacità di scouting della nostra dirigenza. Sono sicuro che hanno preso un giocatore molto valido. Nummelin, invece, l'ho visto ancora una volta all'opera ai Mondiali e mi ha impressionato per come sa leggere il gioco e per la sua velocità nel fare la transizione tra la fase difensiva e quella offensiva."
Dunque un cambio soddisfacente. Però non ci sarà più Bozon… a proteggere Dubé…
"Si, ma c'è Maneluk - afferma sorridendo J.J - Tecnicamente parlando, uno come Bozon, a livello di grinta e lotta a tutta pista è stato esemplare, immagino dunque che i nostri dirigenti, con Maneluk, abbiano preso un giocatore che abbia più o meno le stesse caratteristiche."
E poi potrebbe restare pure Lindberg. Anche se, il quarto straniero, c'è chi dice sarà un nome nuovo…
"Nessuna idea. Personalmente, se devo giudicare dalle poche partite che ho giocato assieme a Lindberg, con lui mi sono trovato molto bene. Inoltre è un tipo che, anche se non gioca, lavora sempre al meglio ed è sempre prontissimo ad entrare appena si ha bisogno di lui. Come quarto straniero penso dunque sia la persona ideale. La decisione cadrà probabilmente nei prossimi giorni così che al campo di allenamento previsto per fine luglio-inizio agosto ci siano tutti."
Passiamo agli svizzeri. Il più bel colpo è stato probabilmente l'aver ripreso Patrick Sutter…
"In difesa si cercava qualcuno di peso ed è normale che, presentandosi l'occasione di prendere uno come Sutter, il Lugano non se la sia lasciata scappare. Un difensore di questo livello l'anno scorso è mancato. Sutter ci copre dunque un bel buco dietro. Ma anche gli altri giocatori che sono arrivati sono importanti."
Che mi dici di Gardner? Ad Ambrì l'anno scorso ha totalizzato 26 punti. A Lugano invece rischia di fare tanta panchina…
"Non penso. Si conoscono le sue qualità e avrà tutte le sue chances di conquistarsi un posto in squadra."
Passiamo alle partenze…
"Sono partiti in tanti ed ognuno con caratteristiche differenti. Savage, per esempio, anche se forse non è diventato un idolo del pubblico tra di noi era molto apprezzato per i suoi check e per il suo lavoro a tutta pista. Mi rincresce che sia partito perché ciò toglie aggressività alla squadra. Idem per quanto riguarda Trevor Meier che non ha giocato tanto, ma che, quando è stato richiesto si è sempre fatti trovare pronto."
Riassumendo: il Lugano sembra essere più forte di quello della passata stagione…
"Sì, sulla carta sembriamo più forti. Gli ultimi anni, però, in squadra abbiamo sempre avuto un bell'ambiente. Ora è molto importante, visto anche il numero di cambiamenti fatti, ritrovare il giusto amalgama. Il primo campo d'allenamento servirà anche ad integrare i nuovi giocatori."
Chi sarà, tra i vostri giovani, la sorpresa del campionato?
"Sicuramente, Sannitz, se avrà voglia di lavorare al meglio, potrà confermare e migliorare ulteriormente quello che finora ha mostrato."
Un'ultima domanda. Ti spiace che Petrov, che quest'estate è stato molto vicino al trasferimento a Lugano, sia rimasto a Montreal?
"Petrov è un giocatore che ognuno vorrebbe avere. Lui ha fatto la sua scelta e penso che avere a Lugano un giocatore che non è contento al 100% non sia l'ideale. Per questo penso che abbia fatto bene a scegliere di rimanere in Canada e non è escluso che un giorno giocherà a Lugano."
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