«A Ginevra vogliamo fare una partita di spessore»


Oltre a Belhadj, domani a Ginevra Mattia Croci-Torti non potrà contare su Steffen, Mai e Saipi.
«Sono convinto che chi rimarrà avrà voglia di raggiungere qualcosa di speciale anche l'anno prossimo, facendo quello step in più che quest'anno non siamo riusciti a fare»
Oltre a Belhadj, domani a Ginevra Mattia Croci-Torti non potrà contare su Steffen, Mai e Saipi.
«Sono convinto che chi rimarrà avrà voglia di raggiungere qualcosa di speciale anche l'anno prossimo, facendo quello step in più che quest'anno non siamo riusciti a fare»
LUGANO - Archiviata la rumorosa sconfitta contro il Basilea, poi laureatosi campione svizzero, il Lugano si appresta a sfidare il Servette in trasferta (domani sera alle 20.30) senza Belhadj, Renato Steffen (problema all'adduttore sinistro), Lukas Mai (colpo all'anca) e l'ammalato Amir Saipi.
«Siamo ancora in corsa per un piazzamento europeo, visti i risultati scaturiti domenica - è intervenuto Mattia Croci-Torti in conferenza stampa - Dobbiamo subito fare clic, abbiamo tre partite in dieci giorni, c'è poco tempo per pensare e riflettere. Bisogna solo lavorare... Contro il Servette - una squadra che in passato ci è stata favorevole - sono un po' di partite che non riusciamo a fare risultato, ma domani vogliamo disputare un match di spessore».
Il messaggio di Mattia Croci-Torti passa ancora? «Non mi sento impotente. E credo di essere ancora in grado di far passare il messaggio. È una sensazione che ho, soprattutto guardando le ultime due partite: la squadra è entrata in campo con l'attitudine giusta. È troppo facile prendere delle scuse e mollare, ma io sono sempre diretto e sincero con la mia squadra. Non dobbiamo mai uscire dal nostro equilibrio, ci sono dei momenti in cui le cose non vanno come si vuole. Dobbiamo capire il perché senza adagiarci».
La stagione, comunque, non è finita... «Abbiamo ancora un obiettivo importante, non è sempre scontato arrivare secondi o terzi. Il tracollo mentale è iniziato a Basilea, quella partita ci ha fatto malissimo poiché ha cancellato un sogno (era il 6 aprile, 2-0 per i renani). In quell'occasione abbiamo sicuramente perso qualcosa a livello motivazionale. Quando gli obiettivi scendono, dev'essere sempre bravo l'allenatore a saper motivare di nuovo il gruppo».
I giocatori che rimarranno sono ancora sufficientemente motivati per dare anima e cuore per il Lugano? «Ne sono abbastanza convinto, sono altresì convinto che non sia sempre evidente non essere scarichi a livello mentale dopo una stagione del genere. I giocatori adesso hanno bisogno di staccare un po', ma solo dopo queste ultime partite, dove saranno chiamati a un ultimo sforzo. Sono convinto che chi rimarrà avrà voglia di raggiungere qualcosa di speciale anche l'anno prossimo, facendo quello step in più che quest'anno non siamo riusciti a fare. Il calo di Steffen? Nel 2025 poche volte siamo riusciti ad averlo con quella brillantezza alla quale eravamo abituati. Lui è un giocatore che per rendere al massimo deve stare bene al 100%, ha una certa età e gli infortuni che ha subito nell'arco della stagione non l'hanno certo aiutato. Dovremo fare un'analisi approfondita con lui per far sì che nel prossimo campionato possa essere messo nelle condizioni ideali. Magari l'ho fatto giocare troppo, può darsi. Lui poteva fare qualcosa in più? Forse sì, ma è un giocatore che non molla mai. Ed è proprio questo aspetto che l'ha portato a giocare fino in Bundesliga. Lui vuole sempre aiutare la squadra, non sono preoccupato».





















