«Motta abbandonato dalla Juve»
«Giuntoli dovrebbe assumersi la responsabilità di un mercato fallimentare».
TORINO - Fuori (male) dalla Champions League. Fuori (male) dalla Coppa Italia. Battuta (malissimo) dall’Atalanta in campionato e, per questo, definitivamente uscita dalla corsa alla Scudetto. Non si può dire che nelle ultime settimane la Juventus abbia raccolto grandi soddisfazioni. La colpa? Di Thiago Motta, per la (quasi) unanimità della stampa italiana, che spinge perché il tecnico venga mandato via, per poi essere processato - un’imputazione si trova - condannato e chiuso in gabbia. Eppure di attenuanti l’allenatore italo-brasiliano ne ha molte. Il numero enorme di infortuni che gli ha svuotato lo spogliatoio, un mercato che non gli ha regalato proprio dei campionissimi, l’età media della squadra…
Insomma, il mister è la causa dei mali della Vecchia Signora o, semplicemente, non è riuscito a esserne la cura?
«A me Thiago Motta piace. Mi piace la sua idea di calcio - è intervenuto Arno Rossini - È in gamba, preparato e ha dimostrato di poter fare bene. Allo Spezia e soprattutto al Bologna ha infatti ottenuto buoni risultati. Il problema è che la Juve è la Juve. I passi falsi non sono concessi. O almeno, sono mal digeriti. Lì devi vincere».
Quindi, giusto il processo?
«Di preoccupante, oltre alla prestazione, contro l’Atalanta c’è stato l’“addio” di parte del pubblico. Non è un bel segnale. Detto ciò, Motta ha ovviamente delle responsabilità per quello che sta accadendo. Le colpe più grandi non sono però sue ma della società».
I dirigenti non scendono in campo, non fanno la formazione…
«Ma fanno mercato e, soprattutto, dovrebbero “esserci”. Quelli della Juve sono invece assenti. È un po’ lo stesso discorso del Milan. Non è un caso se, tra le big, bianconeri e rossoneri sono quelli che faticano maggiormente. L’Inter ha Marotta, la Roma e il Napoli hanno due allenatori-totem che negli anni hanno guadagnato un rispetto grandissimo. E sono credibili».
Motta dovrebbe essere protetto?
«Difeso dalla società, che invece lo ha abbandonato. Invece che assumersi ognuno le proprie responsabilità, i dirigenti bianconeri hanno mandato avanti l’allenatore, convinti che così facendo, in caso di problemi, sarà solo lui a pagare».
Cosa dovrebbero fare?
«Si comportasse come un dirigente serio, Giuntoli si farebbe sentire, nello spogliatoio come davanti alle telecamere. Direbbe un “state facendo schifo” ai giocatori, facendo capire che l’allenatore è un punto fermo. E con i giornalisti smonterebbe ogni caso, assumendosi la responsabilità di un mercato fallimentare».