«Omologazione scaduta nel 2023, il nuovo report richiesto non ci è stato ancora consegnato»
Marco Baroni: «Per la mancata manutenzione, che si parli di professionisti o di altri, chi lo utilizza può anche arrivare ad avere dei problemi».
BELLINZONA - Le difficoltà in campionato, le sanzioni, le manovre con il Settore giovanile… la stagione del Bellinzona è fin qui stata caratterizzata da maretta. E onde più grandi potrebbero arrivare prossimamente. Da qualche settimana in granata si stanno lamentando per la quantità infinita di guai fisici capitati ai loro tesserati. Anche chi raramente aveva avuto problemi è stato costretto a frequentare l’infermeria. «È colpa del campo sul quale ci stanno facendo allenare», hanno tuonato dalla società.
È parsa un’esagerazione; Mihajlovic e soci d’altronde stanno faticando nelle solite strutture. E invece no. Perché, per quel che riguarda gli allenamenti, da inizio anno l’ACB si sta muovendo sul sintetico di via Lucomagno.
E il sintetico può causare problemi?
Un sintetico di ultima generazione può avere caratteristiche tecniche molto simili a un campo in erba naturale. Quello di Bellinzona però… Inascoltato dal Comune, il club ha chiesto delle perizie, che hanno dato risultati sconcertanti. I parametri riferiti alla durezza e alla rigidità sono risultati insufficienti secondo i requisiti richiesti dalla ASF. In parole povere, il terreno di gioco in questione è molto più rigido di quanto consentito a causa della scarsa manutenzione e della mancanza di riempimento (intaso prestazionale). Durante la corsa i giocatori interagiscono direttamente con lo strato di asfalto elastico drenante e questo potrebbe avere - il condizionale è d’obbligo - un impatto importante sulle loro condizioni fisiche.
Tutte supposizioni?
Le perizie esterne lasciano il tempo che trovano. La buona qualità di un rettangolo verde deve infatti essere sancita direttamente dall’ASF - tramite FTC - con l’omologazione. E questa arriva solo dopo un test effettuato da un laboratorio accreditato FIFA. In questo caso specifico però l'omologazione manca: i risultati del test non sono ancora stati inviati e pertanto dalla Federazione non è arrivata alcuna autorizzazione. E, attenzione, non può esserci una via di mezzo, un “va bene per alcuni aspetti, non per altri”: un campo senza omologazione non può essere sicuro. Non è utilizzabile per le partite ufficiali e non è consigliato neppure per i semplici allenamenti, e questo che si parli di una squadra professionistica o anche dei piccoli bambini. Chi costringe degli atleti a servirsene lo fa a suo rischio e pericolo.
«L’omologazione di un terreno da gioco ha una validità di quattro anni e quella relativa al sintetico di Bellinzona è scaduta nel 2023 - ci ha spiegato l'architetto Marco Baroni, Presidente della Commissione dei terreni da gioco FTC/ASF - Abbiamo chiesto un nuovo report ma al momento non ci è ancora stato consegnato. Senza omologazione un campo non può essere utilizzato per disputare delle partite».
L’ACB ci si allena.
«In questo caso a livello di Federazione non potremmo intervenire. Un campo non idoneo è però pur sempre non idoneo. Per la mancata manutenzione, che si parli di professionisti o di altri, chi lo utilizza può anche arrivare ad avere dei problemi. E a quanto ne so quella struttura è usata tutti i giorni, anche dalla popolazione. Adulti come bambini».
In caso di infortunio o problemi fisici, quindi, si potrebbe arrivare a chiedere i danni al Municipio?
«Sull’aspetto legale non posso esprimermi; il Codice delle obbligazioni (CO) in questo caso è però chiaro: “Il proprietario o la proprietaria di un edificio o di un'altra opera risponde dei danni causati da difetti di costruzione o di manutenzione”».