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L’OSPITE - ARNO ROSSINIImbarazzo-Chelsea: Lukaku è una patata bollente

05.01.22 - 07:01
«Un Lukaku solo normale sarà massacrato»
Imago
Imbarazzo-Chelsea: Lukaku è una patata bollente
«Un Lukaku solo normale sarà massacrato»
Arno Rossini: «L’Inter ha fatto un affare a vendere Lukaku».
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LONDRA - Una pace forzata, una multa salata, una crisi rientrata. Con le sue improvvide parole, con quella dichiarazione d’amore nei confronti dell’Inter, peccato mortale se nel frattempo stai vestendo un’altra casacca, Romelu Lukaku ha creato un po’ di scompiglio nel solitamente piatto e abbottonato mondo del pallone. E ovviamente, tenuto conto del fatto che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, da possibile idolo si è ritrovato a essere elemento indesiderato in casa-Chelsea. Visto che nel calcio moderno comandano i bilanci, dopo averlo pagato 115 milioni solo qualche mese fa i Blues non possono permettersi di lasciar partire Big Rom, che da qui all’estate sarà costretto a lavorare ancora di più per riuscire a convincere mister Tuchel - che invece avrebbe voluto incenerirlo - a dargli una nuova chance, a non farlo marcire in panchina fino all’estate.

«E non è detto che così facendo riuscirà a farsi perdonare - ha sottolineato Arno Rossini - Non da tutti almeno. Al di là di gol e numeri, da un calciatore della loro squadra i tifosi si aspettano impegno e lealtà. Da Lukaku si sono sentiti traditi».

In realtà, però, il belga ha solo manifestato i suoi sentimenti, senza insultare nessuno.
«Ma questo, nel calcio, non puoi farlo liberamente. Per rispetto, appunto, di chi ti sostiene quando sei in campo ma anche del club che ha pagato e sta pagando tanto per poterti avere con sé. Romelu non è un ragazzino, è un professionista che da tempo conosce il sistema di cui è protagonista, che conosce l’Italia e conosce l’Inghilterra. Dire quelle cose, in quel modo… non so cosa gli sia passato per la testa. Da tutta questa storia ne esce malissimo: ha commesso un’ingenuità che gli costerà molto cara».

È stato sgridato, è stato multato, è stato messo in tribuna.
«Marina Granovskaia, boss di ferro al Chelsea, gli ha di sicuro messo manette e bavaglio, lo ha frustato. Scherzi a parte, la questione più delicata è ora la permanenza di Lukaku nello spogliatoio».

Mister Tuchel sembra comunque essere riuscito a mettere una toppa…
«La posizione del tecnico è delicatissima. È tra l’incudine e il martello. Ha dovuto gestire l’imbarazzo, proteggere i suoi ragazzi, riprendere Romelu ma senza esagerare, per non perderlo definitivamente. Avrà speso ore in opere di mediazione».

Ore tolte alla preparazione dei prossimi match della squadra. A proposito di futuro, quello del belga è ancora londinese?
«A gennaio non credo proprio possa muoversi. Al Chelsea sono ricchi ma, soprattutto in questo periodo e in questa situazione, non possono certo permettersi di gettare i soldi dalla finestra. A giugno però, anche perdendoci, i Blues proveranno in ogni modo a sbarazzarsene. Magari inserendolo in qualche scambio». 

Giugno è lontano.
«E fino ad allora Lukaku sarà costretto a essere superbo ogni volta che sarà chiamato in causa. Per ogni prestazione solo normale verrà infatti massacrato da tifosi e media. Non gli sarà perdonato nulla».

E poi dove andrà, ancora in Premier?
«È difficile da dire. In Italia è stato fantastico perché fisicamente dominante. Perché difensori con quel fisico e quella corsa non ce n’erano e non ce ne sono molti. "Mi raddoppi? Servo il mio compagno libero. Non lo fai? La metto sul fisico, vinco il duello e mi creo un’occasione". In Premier League, dove ritmo, aggressività e intensità sono a un altro livello rispetto alla Serie A e i ventidue in campo sono abituati a un altro tipo di contrasti, Lukaku non è invece riuscito a fare la differenza. Avrebbe dovuto fare un ulteriore step, anche a livello mentale, non lo ha fatto. Gli manca insomma qualcosa, non è Harry Kane, per capirci: non credo quindi possa ambire a un ruolo da protagonista assoluto in quel campionato».

Potrebbe provare con la Spagna, potrebbe tornare all’Inter.
«Per il momento si può solo dire che, a quelle cifre, l’Inter ha fatto benissimo a venderlo. Ha fatto un affare. Il Chelsea ha fatto una scommessa e… l’ha persa. Ora ha per le mani la patata bollente».

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