Jannik Sinner, al rientro dopo lo stop forzato, è arrivato sino alla finale degli Internazionali d'Italia: «Pensavo di fare due partite, ed invece...»
«Contro Alcaraz dovrò alzare il mio livello».
ROMA - Di nuovo in finale, 110 giorni dopo il trionfo agli Australian Open. Jannik Sinner, al rientro dopo la squalifica per la nota vicenda Clostebol, è arrivato stringendo i denti e superando pure qualche vero blackout (come nel primo set contro Paul) fino all’atto conclusivo degli Internazionali d’Italia. Domenica l’altoatesino se la vedrà con Carlos Alcaraz, nel duello più atteso.
«Contro Paul ho girato una partita nella quale non mi sono sentito benissimo in campo, però alla fine era importante solo vincere - ha spiegato Sinner dopo il successo in rimonta al terzo set (1-6, 6-0, 6-3) - So che in finale dovrò alzare il mio livello per spuntarla contro Alcaraz».
Il percorso di Sinner, primo italiano a giocarsi il titolo a Roma dopo ben 47 anni (l’ultimo è stato Panatta nel 1978), è sicuramente positivo. Vada come vada la finale. «Dopo lo stop di tre mesi sono arrivato qua con l’idea di fare due tre partite, invece mi trovo in finale, questo è incredibile. Poi a prescindere dal risultato questo mi dà tanta fiducia per il Roland Garros. Nel tennis ogni giorno è diverso ed è il bello dello sport. In semifinale sono entrato e mi sono trovato subito sotto, ma sono rimasto lì. Sicuramente posso giocare meglio di così, ma anche il pubblico è stato pazzesco e mi ha dato un grandissimo aiuto. Domenica darò tutto quello che ho e poi vedremo come andrà».