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Michael Jordan nella Hall of Fame

L'ex stella di Bulls e Wizards introdotta nell'arca della gloria insieme a Stockton, Robinson e coach Jerry Sloan
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Michael Jordan nella Hall of Fame
L'ex stella di Bulls e Wizards introdotta nell'arca della gloria insieme a Stockton, Robinson e coach Jerry Sloan
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Arriva anche la più scontata delle ufficialità che conferma l'introduzione nella Hall Of Fame del basket per Michael Jordan. L'ex giocatore di Chicago Bulls (squadra con cui tra il 1991 e il 1998 vinse 6 titoli di Campione Nba e altrettanti titoli ...

Arriva anche la più scontata delle ufficialità che conferma l'introduzione nella Hall Of Fame del basket per Michael Jordan. L'ex giocatore di Chicago Bulls (squadra con cui tra il 1991 e il 1998 vinse 6 titoli di Campione Nba e altrettanti titoli di Mvp della Finali) e Washington Wizards (Jordan rientrò per tornare a vestire canotta e pantaloncini nel periodo 2001-2003) è stato, infatti, introdotto nella Hall of Fame di Springfield, l'arca della gloria della pallacanestro mondiale dove vengono introdotti i migliori giocatori di tutti i tempi. La grandezza di Jordan ha costretto anche gli organizzatori a cambiare la sede annuale della cerimonia e a traslocare nella Symphony Hall più capiente della solita sede della Hall of Fame a Springfield, giudicata questa volta troppo piccola per contenere l'entusiasmo di coloro i quali volevano tributare a Jordan l'ultimo applauso.

All'evento sono presenti anche altre leggende di questo sport come John Stockton e David Robinson e coach Jerry Sloan ma tutti i riflettori sono puntati sul più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi, ritenuto da molti anche quale più grande sportivo della storia. Il discorso di Jordan è di commozione autentica, scendono anche le lacrime dal volto di sua maestà "Air Jordan" che dice: "Il basket ha significato tutto per me non sorprendetevi di vedermi un giorno giocare anche a 50 anni. Non ridete i limiti spesso sono solo delle illusioni".

Nella Jordan night, come detto, non c'è spazio solo per "Air" ma anche per altre vecchie glorie del parquet come John Stockton che di Jordan fu compagno di squadra nell'edizione del Dream Team di Barcellona, la squadra della Nazionale Usa che assemblò la squadra di pallacanestro più incredibile di tutti i tempi per tornare a vincere le Olimpiadi con un team stratosferico. Stockton iniziò la sua carriera proprio nell'anno in cui faceva il suo ingesso nella Nba Michael Jordan (1984), ma le prospettive per lui erano diametralmente differenti rispetto a quelle del giocatore dei Chicago Bulls. Stockton arrivò nella Lega tra lo scetticismo generale (il playmaker dell'università di Gonzaga fu la sedicesima scelta di quella stagione nei draft Nba), ma quando chiuse la sua carriera nel 2003 lo fece come miglior assistman di tutti i tempi (15806 palloni smarcanti) e miglior ladro di palloni (3265) della storia. Stockton cancellò ben presto i dubbi su di lui e grazie al compagno di squadra Karl Malone e a coach Jerry Sloan (introdotto anch'egli nella Hall of Fame) riuscì a portare gli Utah Jazz ai vertici della Lega e a due Finali Nba consecutive nel 1997 e nel 1998 (entrambe perse contro i Bulls di Michael Jordan). Un'altra icona del basket introdotta nell'Arca della Gloria nella notte è David Robinson altro componente del Dream Team del 1992 che aveva speso tutta la sua carriera nella Nba come giocatore dei San Antonio Spurs. Robinson, un marinaio, arrivò tardi nella Lega proprio per sottostare ai suoi impegni presi con la marina statunitense (il giocatore, 215 centimetri, era stato inizialmente assegnato ai sottomarini dove per ovvi motivi non riusciva nemmeno ad entrare.) che gli costarono due anni di ritardo con gli Spurs che l'aspettarono dopo averlo scelto come numero 1 assoluto nei draft del 1987, fino al 1989 suo anno di effettivo ingresso nell'Nba. Robinson, pur con una carriera strepitosa, dovette però aspettare l'arrivo di Tim Duncan (attuale leader carismatico della franchigia texana) per centrare il suo primo titolo di Campione Nba conquistato nel 1999 battendo 4-1 in finale i New York Knicks.


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