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MASSIMILIANO AY

I Grüne tedeschi contro i giovani

Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista
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I Grüne tedeschi contro i giovani
Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista

La recente presa di posizione di Julia Willie Hamburg, ministra dell’istruzione della Bassa Sassonia, offre uno spaccato ormai non più sorprendente della trasformazione dei Verdi tedeschi (e forse non solo di quelli tedeschi!) e di un certo ecologismo liberal opportunista.

In un’intervista la ministra ecologista, trasformatasi in maestrina dalla penna rossa, ha ammonito gli studenti che avrebbero scioperato contro la reintroduzione del servizio militare obbligatorio, minacciandoli di misure disciplinari perché “il venerdì è un normale giorno di scuola”. Qualche anno fa, gli stessi Verdi tedeschi (e non solo) celebravano però gli scioperi del clima del “Fridays for Future” come simbolo di coscienza civica e partecipazione dal basso, incoraggiando a scendere in piazza perché “si trattava del loro futuro”.

Proprio come oggi è in gioco il futuro dei ragazzi: anzi oggi il pericolo è molto più concreto perché che dei 18enni vengano spediti nella guerra che l’UE e la NATO vogliono scatenare contro la Russia è infatti un rischio reale. Improvvisamente però, per i Grüne, l’attivismo giovanile non è più una virtù ma un disturbo che va addirittura represso. I Verdi tedeschi hanno insomma tradito definitivamente le loro origini e si sono integrati all’ordine liberal-atlantista: basta un po’ di maquillage verde, straparlare di una generica “sostenibilità” degli F-35 e discettare di “diritti di genere” nelle forze armate e i Grüne sono pronti a svendere tutto, accettando senza fiatare una deriva bellicista senza precedenti di cui sono loro stessi responsabili.

In Svizzera la situazione non è troppo diversa: certo qui da noi i Verdi si dicono contro la riesportazione di armi all’Ucraina (a differenza del PSS che l’ha proposta!), ma negli ultimi tre anni chi ha fomentato l’isteria filo-atlantica e russofoba più irrazionale? Hanno insomma preparato il terreno ideologicamente: confondendo la popolazione di sentimenti progressisti e pacifisti, demonizzando le nazioni emergenti (“ha stato Putin” sempre e comunque) ed esaltando l’europeismo (cioè l’imperialismo). Ora, su quanto ideologicamente costruito da questa “sinistra”, ci penserà la destra atlantista a concretizzare materialmente e dunque a vincere politicamente: liberalizzeranno ulteriormente il commercio di materiale bellico, fomenteranno la corsa al riarmo e la militarizzazione della società, integreranno sempre di più il nostro esercito alla NATO e rottameranno la neutralità. Gli ecologisti potranno solo piagnucolare, faranno finta di indignarsi, diranno che mica volevano questo, torneranno a fare le colombe, già, ma fuori tempo massimo!

La mia solidarietà va ai giovani tedeschi che non si mettono in riga agli ordini dell’eco-guerrafondaia Julia Willie Hamburg (e di tanti suoi colleghi incompetenti) e che rifiuteranno di arruolarsi, mettendo così il bastone fra le ruote all’élite europeista di destra e di “sinistra” che vuole la guerra. Il Partito Comunista invita però anche i giovani svizzeri a dare un segnale di sostegno ai loro coetanei tedeschi, preferendo il servizio civile rispetto alla scuola reclute, voltando così le spalle alle solenni idiozie del comandante Thomas Süssli e del suo successore (che non sarà meglio di lui!).

Ora dobbiamo firmare il referendum per salvare il Servizio Civile e quando sarà il momento bisognerà votare a favore dell’iniziativa sulla Neutralità (questa, non a caso, osteggiata dai Verdi): la sinistra riparta da qui, e non dai crediti di guerra!

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