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MARCELLO MONIGHETTI

«L'attuale info point di Olivone è un servizio strutturato, riconosciuto e apprezzato dai turisti»

Marcello Monighetti
lettore Tio/20 minuti
Fonte MARCELLO MONIGHETTI
«L'attuale info point di Olivone è un servizio strutturato, riconosciuto e apprezzato dai turisti»
Marcello Monighetti

BLENIO - Nel recente contributo a favore del trasferimento dell’InfoPoint al Centro Poli si dipinge l’attuale sede OTR di Olivone come “anonima”, “priva di personalità” e inadeguata ad accogliere un visitatore.

Affermazioni di questo genere, oltre a essere discutibili nel merito, rischiano di svalutare il lavoro svolto da anni con professionalità da chi opera quotidianamente nell’attuale struttura.

Prima di parlare di “decoro” e di “biglietti da visita”, occorre ricordare che l’attuale InfoPoint non è mai stato concepito come soluzione provvisoria o di ripiego: è un servizio strutturato, riconosciuto e apprezzato dai turisti che ogni stagione si fermano, chiedono informazioni e ripartono soddisfatti.

Le impressioni reali dei visitatori – non quelle immaginate – raccontano un’altra storia: cordialità, disponibilità, competenza, e una posizione centrale che facilita il contatto diretto con la realtà del paese.

Ridurre tutto a una questione estetica – quasi fosse sufficiente un edificio “grazioso” per migliorare l’esperienza turistica – rischia di banalizzare un tema molto più complesso.

Il turismo non si costruisce con l’arredo o con un tetto più elegante, ma con contenuti, servizi, professionalità e una presenza capillare sul territorio.

È inoltre fuorviante sostenere che chi sostiene lo status quo sia mosso da paura del cambiamento o da mancanza di visione.

La visione, semmai, sta nel considerare la Valle intera e non un solo punto come fulcro esclusivo di attrattività.

Sta nel valorizzare la distribuzione dei servizi, nell’evitare concentrazioni inutili, nel mantenere radicamento e prossimità verso residenti e ospiti.

Il referendum non nasce per “bloccare l’innovazione”, ma per chiedere che le decisioni che riguardano servizi strategici vengano prese su basi solide, trasparenti e non su impressioni personali o considerazioni di immagine.

È un gesto di partecipazione democratica, non un rifiuto di progresso.

Infine, non è corretto evocare scenari di “sostituzione dell’umano con il digitale” come se il mantenimento dell’attuale sede aprisse la porta a un futuro senza InfoPoint fisici.

È un argomento suggestivo ma privo di fondamento: nessuno – né i contrari né il territorio – ha mai invocato la chiusura del servizio, bensì il suo rafforzamento.

La Valle di Blenio merita un dibattito serio, non contrapposizioni costruite sul gusto personale o sulla retorica dell’innovazione a tutti i costi.

L’attuale InfoPoint funziona, accoglie, informa e rappresenta un tassello prezioso del territorio.

Difenderlo non significa dire “no” al progresso, ma dire “sì” a scelte ponderate e coerenti con le reali esigenze della nostra comunità

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