Il gruppo Muralto Democratica appoggia la domanda di referendum lanciata da parte del comitato Salva Viale Cattori.
LOCARNO - Ritardi e lungaggini non sono da imputare alle azioni, legittime, intraprese dalla popolazione per evitare un vero e proprio scempio urbanistico e ottenere una pianificazione sensata e condivisa da tutte le parti in causa. I ritardi e le lungaggini sono frutto di manipolazioni e imposizioni fatte dalla politica stessa. Muralto democratica denuncia il fatto che sono state sottaciute le azioni intraprese contro i raggiri procedurali volutamente attuati nelle sedute del consiglio comunale. È errato affermare che il consiglio comunale si è espresso bocciando la variante 1A poiché la decisione è oggetto di ricorso con relativo effetto sospensivo.
A tal riguardo si ricorda che il Consiglio di Stato aveva già a suo tempo annullato, su ricorso interposto da privati cittadini, la decisione presa dal Consiglio Comunale a seguito di evidenti errori procedurali. La stazione di Locarno-Muralto è un passaggio obbligato ad imbuto e la valenza regionale del progetto richiede riflessioni approfondite su tutte le ripercussioni negative che un’esecuzione errata comporterà nell’avvenire.
Infatti la già caotica viabilità di quel tratto di strada verrà ulteriormente peggiorata con l’aggiunta dei necessari semafori e soprattutto a seguito della mancata realizzazione di un sovra o sotto passo pedonale. L’inevitabile risultato saranno ulteriori colonne a discapito dell’ambiante già fortemente provato in quella zona. Muralto democratica denuncia come è stato ignorato l’appello fatto a riguardo della mancata attenzione verso le zone sensibili come le scuole, la chiesa, il lungolago e il Debarcadero.
Appare infatti con chiara evidenza come gli studi condotti sulle varianti si concentrano unicamente sulle necessità del traffico pubblico disinteressandosi della ponderazione degli effetti che le varanti generano sulla vivibilità e il commercio nei vari comparti cittadini. Il doppio senso che verrà introdotto nella zona del lungolago, la maggiore sollecitazione di traffico nel comparto scuole, ecc. mettono a repentaglio la precaria sicurezza di pedoni e mobilità lenta.
Completamente dimenticato è pure l’effetto generato dalla variante adottata dal Municipio e dal Consiglio di Stato sulla zona turistica per eccellenza molto frequentata anche dalla gente locale, per lo svago e il rilassamento. Con l’introduzione della futura viabilità, quest’area verrà definitivamente deturpata e declassata a squallido corridoio di transito per un inarrestabile colonna di bus. Un vero peccato in particolar modo per il fatto che a monte della stazione vi sono oltre 10’000 m2, di proprietà delle FFS. Uno spazio sicuro per attuare soluzioni finora abilmente offuscate da chi sin dall’inizio ha gestito con incompetenza e leggerezza un progetto d’importanza strategica.