Cerca e trova immobili

FRANO DRAGUNDal segreto bancario in poi, la Svizzera deve difendere la sua identità

30.03.23 - 11:57
Frano Dragun, candidato numero 45 per l’UDC al Gran Consiglio
Foto Frano Dragun
Dal segreto bancario in poi, la Svizzera deve difendere la sua identità
Frano Dragun, candidato numero 45 per l’UDC al Gran Consiglio

L’identità è un insieme di tratti fondamentali per ogni popolo. Finchè essa viene rispettata e onorata nelle decisioni che vengono prese da chi è al governo i cittadini possono riconoscersi nel loro paese, viverci e servirlo con orgoglio. Quando invece si decide, per motivi vari, tra cui le pressioni esterne, di agire contro di essa, non si potranno che avere risultati negativi anche in termini di benessere generale. Le difficoltà di Credit Suisse e dell’intero sistema bancario svizzero negli ultimi anni lo dimostrano.

Il segreto bancario era una misura che invogliava gli investitori stranieri a depositare qui i loro ingenti capitali, con la sicurezza della segretezza. La qualità del nostro sistema bancario permetteva poi loro di investirli e farli fruttare, con conseguente benessere di tutta la piazza finanziaria, che ha conosciuto uno sviluppo importante e ha contribuito allo sviluppo della ricchezza del paese.

Nel 2017 però, cedendo alle pressioni dell’UE e degli Stati Uniti, il nostro Governo ha deciso di rinunciare a un atout fondamentale. La Svizzera ha detto addio al segreto bancario, accettando lo scambio di informazioni con altre nazioni, e gli anni successivi hanno visto un declino del sistema bancario, con conseguenze su tutta l’economia, sul tessuto economico ed anche sui posti di lavoro. Quanto accaduto a Credit Suisse è solo l’ultimo eclatante episodio, che mette a rischio l’intero comparto finanziario nazionale.

L’erosione di un punto forte della Svizzera in nome della par condicio con altri paesi è la dimostrazione di come agire per accontentare la volontà altrui eroda il benessere della Svizzera. Purtroppo la lezione non pare essere stata affatto imparata, poiché si persevera, cedendo pezzo dopo pezzo quello che ci caratterizza da sempre: basti pensare all’adesione alle sanzioni contro la Russia: da paese sovrano dobbiamo difendere le nostre qualità, nell’interesse di tutti i cittadini! L’augurio è che il disastro legato a Credit Suisse permetta di riflettere su quanto l’identità sia fondamentale, indirizzando le prossime decisioni in modo più consono alle peculiarità intrinseche della Svizzera, di cui i suoi cittadini vanno giustamente orgogliosi ma che vedono spesso calpestate.

 


 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

max222 1 anno fa su tio
Devo dire anche che è soprattutto grazie alla Widmer-Schlumpf ex UDC che il segreto bancario è stato soppresso. E questo, molti Svizzeri non se lo aspettavano. Ma si sa, per accontentare gli americani si fa questo ed altro. Con la differenza che loro, mai e poi mai, agirebbero contro se stessi.

max222 1 anno fa su tio
Sono completamente d'accordo con l'articolo, eppure fino a non molto tempo fa si sentivano esperti che spergiuravano che la caduta del segreto bancario non influiva sull'andamento delle banche Svizzere e che, anzi, grazie alla loro solidità e qualità facevano persino meglio. Quando si vuole giustificare qualcosa ad ogni costo... ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine.

Granzio 1 anno fa su tio
Dragun, questa settimana si vota per le cantonali, non per le federali.
NOTIZIE PIÙ LETTE