"Controlled Chaos" è il singolo più recente di Carnoir
LUGANO - Fusione. Di tecniche, di stili, di mondi sonori. Questa è la prima parola che viene in mente, ascoltando la musica di Carnoir. L'artista luganese (all'anagrafe Carmen Morotti) riesce a fondere con perizia i suoi studi classici con influenze che spaziano dalla techno alla new metal, fino alla psy-trance. Il tutto basato sul suo strumento d'elezione: la chitarra. Il suo lavoro più recente è "Controlled Chaos".
Carmen, com'è nata l'esigenza di prendere la chitarra classica e portarla fuori dai suoi ambiti canonici?
«Sono sempre stata una fan delle contaminazioni musicali. Pensa che il mio genere preferito è proprio il metal, quindi era inevitabile che sarei finita a sperimentare in tal senso. Non mi piace stare su un unico genere, mi annoio».
Cosa offre, la chitarra, rispetto ad altri strumenti o, più banalmente, alle potenzialità date dal digitale?
«È pensato in funzione del live. Quando mi esibisco o faccio dei dj set, la possibilità di poter suonare uno strumento dal vivo è sicuramente qualcosa in più per il pubblico. Così come per me, anche se è sicuramente più complicato rispetto alla gestione di una semplice console».
Avevi previsto uno sbocco artistico del genere, quando hai intrapreso lo studio della chitarra classica?
«No. Io suonavo Bach, ero assorbita completamente nella dimensione classica. Non avrei mai pensato di approdare qui».
Cosa ne pensano, i tuoi compagni di classe?
«Non ho mai avuto modo di confrontarmi con loro. Forse è meglio così (ride, ndr)».
Perché?
«Erano abbastanza puristi... Sai, passare dalla classica alla techno non è la stessa cosa che approdare al jazz, come accade a molti».
Come proseguirà il tuo percorso?
«Sto lavorando a un EP, nel quale farò una sorta di comunione tra il mondo del vino e della musica. Avremo sicuramente modo di riparlarne quando il progetto sarà pronto».
Quando ti potremo ascoltare dal vivo?
«Sabato 26 aprile all'Ohm di Lugano, vi aspetto!».