CERVELLO: SCOPERTA L'AREA DELLA 'SINDROME DI PINOCCHIO', SI ACCENDE A OGNI BUGIA
Milano, 31 gen. (Adnkronos Salute) - Cattive notizie per i mentitori incalliti. Un gruppo di ricercatori americani ha infatti scoperto l’area della ‘sindrome di Pinocchio’: la parte del cervello che si ‘accende’ quando qualcuno dice una bugia. Il tutto guardando direttamente nella testa di chi le ‘spara grosse’, grazie alla risonanza magnetica. Questo esame, dunque, in futuro potrebbe mandare in pensione la vecchia macchina della verita’. Gli studiosi del Temple University Hospital di Filadelfia hanno usato la risonanza magnetica per vedere cosa accadeva nella testa di persone che mentivano, scoprendo quali e quante aree si attivano quando si dicono bugie, ma anche cosa accade se si dice la verita’. Non solo: dalla ricerca emerge che mentire e’ piu’ complicato, almeno a giudicare dall’attivita’ cerebrale. Scoperte ottenute usando un metodo confrontato con il tradizionale test e rivelatosi piu’ preciso, spiega su ‘Radiology’ Feroze Mohamed, docente di Radiologia alla Temple University. Nello scoprire chi dice bugie, infatti, il test ‘classico’ puo’ fallire: si basa sulla registrazione delle manifestazioni di alcune emozioni caratteristiche di chi mente. Segni che possono essere occultati da persone particolarmente abili, cosi’ la macchina della verita’ puo’ essere ingannata, e i risultati compromessi. ‘’L’attivita’ cerebrale e’ meno controllabile da un individuo - aggiunge l’esperto - Le nostre ricerche potrebbero eliminare i problemi con il test convenzionale e produrre un nuovo metodo per l’oggettiva rilevazione delle bugie’’. Il team di Mohamed ha arruolato 11 volontari sani, divisi in due gruppi: cinque dovevano dire la verita’ quando interrogati su una serie di questioni di lavoro, mentre sei dovevano mentire. Ogni volontario e’ stato sottoposto a risonanza magnetica per osservare l’attivazione cerebrale a ogni risposta. Poi tutti sono stati sottoposti alla macchina della verita’, che misura respirazione, attivita’ cardiovascolare e sudorazione. Confrontando i risultati i ricercatori hanno visto che a ogni bugia venivano attivare aree specifiche del cervello, diverse rispetto a quando si diceva la verita’. Per mentire, infatti, occorre ‘inibire’ o alterare il vero e si ‘chiede aiuto’ ad aree cerebrali specifiche: in particolare 14 ‘pezzi’ del cervello si accendono durante una menzogna, mentre solo sette si attivano quando si dice la verita’. Insomma, in questo modo i ricercatori hanno potuto gettare uno sguardo nel cervello dei bugiardi. Scoprendo che un’aumentata attivazione nel lobo frontale e’ una chiara ‘spia’ del fatto che si sta costruendo una bugia. La macchina della verita’, invece, ha individuato il 92% delle menzogne, ma solo il 70% delle verita’. (Mal/Adnkronos Salute)




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