LOS ANGELES
Michael Jackson, gli amici temono il suicidio

Foto d'archivio
Michael Jackson, gli amici temono il suicidio
LOS ANGELES - Ora gli amici di Michael Jackson, quelli piu' intimi, hanno paura che il gia' precario stato di salute psichico di Michael Jackson possa precipitare e portarlo a pensare addirittura al suicidio. L'ipotesi non e' peregrina e viene a...
LOS ANGELES - Ora gli amici di Michael Jackson, quelli piu' intimi, hanno paura che il gia' precario stato di salute psichico di Michael Jackson possa precipitare e portarlo a pensare addirittura al suicidio. L'ipotesi non e' peregrina e viene avanzata da un articolo di Roger Friedman comparso sul sito della Fox News che da' conto della preoccupazione degli amici della popstar. ''La scena avvenuta ieri al tribunale di Santa Maria ha convinto la gente che Jackson deve affrontare problemi mentali seri''. D'altra parte quell'immagine di Jacko in pigiama e pantofole che arriva in tribunale trascinandosi a fatica per evitare l'arresto e' davvero lontana anni luce non solo da quella trionfante della superstar del pop ma anche da quella, tutto sommato baldanzosa, apparsa fino a pochi giorni fa all'arrivo alle udienze in tribunale.
"Una cosa e' certa -scrive il sito-: le pressioni finanziarie e l'aver visto il suo accusatore hanno tolto a Jackson ogni certezza''. Una fonte vicina a Jackson avrebbe confidato che il problema che aveva tenuto ieri la popstar lontana dal tribunale non era il dolore alla schiena bensi' ''il dolore continuo che sente dentro di se', un dolore che monta giorno dopo giorno di piu'''. La Fox contraddice la tesi del portavoce di Jackson, Raymone Bain, secondo il quale la popstar avrebbe chiamato il suo legale Tom Mesereau alle 5 e 15 di mattina per comunicargli che aveva problemi alla schiena. ''Ma io -scrive Friedman- posso dirvi che Jackson ha fatto altre chiamate a varie persone e non sembrava avere mal di schiena. Piuttosto sembrava essere una persona che era stata sveglia tutta la notte ed era terribilmente spaventata".
Ad acuire la crisi, non solo la testimonianza durissima della presunta vittima delle molestie sessuali ma anche un incontro, avvenuto a Neverland, che avrebbe messo a nudo le difficolta' finanziarie della popstar. Alcuni componenti dello staff non sarebbero stati pagati da due settimane e avrebbero rimesso il mandato, altri, i piu' fedeli a Jackson, sarebbero pronti pero' a prendere una decisione nelle prossime ore. ''Michael e' terrificato dall'ipotesi che le persone vengano a conoscenza che e' in bancarotta -sostiene una fonte vicina a Jackson citata dalla Fox- E adesso siamo arrivati al dunque''. Ieri il fratello di Michael, Randy, aveva promesso di pagare 150 mila dollari di arretrati vari: per il momento non si sa se i debiti siano stati estinti, forse Randy potrebbe essere costretto a chiederli alla Nation of Islam, il gruppo islamico cui Michael aderisce da qualche anno. Un fatto davvero curioso se si pensa a 150 mila dollari come una cifra fondamentale Jackson per evitare la bancarotta dell'autore di ''Thriller'', una popstar che notoriamente ha speso continuamente milioni di dollari in affari senza senso, souvenir costosissimi e lussi assurdi.
Una situazione ben diversa da quella in cui Jackson si trovava nel 1993 quando ci mise pochi minuti per pagare 20 milioni di dollari al suo primo accusatore ed evitare il processo per molestie. C'e' pero' una versione piu' ottimistica che sostiene che quella di ieri sia stata una recita perfetta di Jackson: il pigiama, i capelli erano tutti ben studiati secondo una regia perfetta curata dagli avvocati. In ogni caso "l'udienza in pigiama'' tenuta ieri ha aggravato ancora di piu' la posizione della popstar: Gavin Arvizo, il 15enne che ha accusato la popstar, ha raccontato di aver subito violenza nella camera da letto di Neverland. Arvizo, che all'epoca dei presunti abusi aveva 13 anni ed era malato di cancro, ha descritto nei dettagli come sarebbe stato molestato. Jackson gli avrebbe posto diverse domande sul sesso prima di infilargli la mano sotto il pigiama. Arvizo ha aggiunto di aver provato sconforto dopo l'esperienza e di essere stato consolato da Jackson.
Sempre nella testimonianza di ieri, Arvizo ha descritto come Gavin avrebbe consumato assieme a Jackson vari tipi di bevande alcoliche tra cui vodka, vino e brandy, spesso bevute da lattine. "Mi diceva se sapevo che Gesu' bevve il vino e che quel vino si chiamava 'Succo di Gesu'''. Soltanto in un caso, secondo il ragazzo, Jackson avrebbe regalato, dopo avegli offerto alcol, un orologio molto costoso chiedendogli pero' di tenere il segreto. ''Mi disse di non raccontare niente del 'Succo di Gesu' spiegandomi che quella era la prova che saremmo stati amici per sempre".
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