«Le gaffe di Mike Bongiorno? Tutte autentiche»

I figli hanno raccontato il celebre presentatore, scomparso nel 2009
ROMA - Mike Bongiorno è stato il padre della tv italiana, tenendo a battesimo sia la Rai che gli show della Fininvest, conducendo nel ’79 il primo show di Telemilano, tv antesignana di Canale 5. Il Corriere della Sera ha intervistato i tre figli del presentatore scomparso nel 2009, Michele, Nicolò e Leonardo, che hanno raccontato alcuni lati poco noti della vita di Mike.
Il Bongiorno privato parlava poco della tv, così come del suo passato da partigiano, durante la Resistenza contro i nazifascisti. «Non si celebrava mai - ha spiegato Nicolò -. Anche degli anni da partigiano e della sua prigionia ha cominciato a parlarmene solo quando scrivemmo insieme la sua biografia, ‘La Versione di Mike’, uscita nel 2007».
«Era stato arrestato durante una missione di partigiani e aveva rischiato di essere fucilato dai tedeschi. Erano vicende che lo avevano formato e fatto diventare chi era, ma non erano le cose che metteva davanti. Preferiva raccontare le sue avventure e disavventure sportive, come la storia di quando restò bloccato sulla vetta del Cervino a 4.478 metri sotto la bufera, o raccontava i suoi acciacchi, il suo elenco infinito di infortuni, gli episodi più comici».
Poi la passione per lo sport («L’ultimo anno prima di morire, faceva ancora sci di fondo», dice ancora Nicolò) e la tendenza alla gaffe in tv. «Le gaffe erano tutte spontanee, non costruite - commenta Leonardo -. Poi, lui era bravo a ricamarci su. Diceva che gli venivano perché aveva due binari nel cervello: uno con quello che stava dicendo, un altro con quello che doveva dire».



