ZURIGO
Betty Bossi ha 50 anni

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Betty Bossi ha 50 anni
di Luigi Bosia
ZURIGO - Chi non conosce Betty Bossi ? Eppure Betty Bossi non esiste e non è mai esistita!
L’idea è nata dagli Stati Uniti dove già esisteva una rivista denominata «Betty Crocker», che, come Betty Bossi, ...
di Luigi Bosia
ZURIGO - Chi non conosce Betty Bossi ? Eppure Betty Bossi non esiste e non è mai esistita!
L’idea è nata dagli Stati Uniti dove già esisteva una rivista denominata «Betty Crocker», che, come Betty Bossi, con grande successo, s’indirizzava alle casalinghe.
A Zurigo una giovane redattrice pubblicitaria di nome Betty ebbe l’idea di presentare la pubblicità sotto lo pseudonimo composto dal suo nome e il cognome Bossi. Un insieme facile da pronunciare nelle tre lingue nazionali.
Anche l'originale firma è la sua.
All’inizio Betty Bossi faceva pubblicità alle marche di olio Saïs e di margarina Astra in un giornale in tedesco e francese con foto in bianconero che appariva ogni 6 settimane.
Ricette e consigli per le massaie.
Dal piccolo gruppo iniziale si arrivò all’attuale centinaio di collaboratori di ambo i sessi (centoquindici per l'esattezza).
Dapprima gratuito poi, dal 1966, ci si può abbonare per Fr. 2.- annui (otto numeri ).
Nel 1972 si passa a 12 pagine nove volte l’anno per Fr. 5.80.
Oggi l’abbonamento annuale (10 numeri) costa Fr. 16.90 (Fr. 25.- per l’invio all’estero).
Un totale di circa 900'000 abbonati.
Tra gli abbonati della prima ora (e tutt’ora abbonata) la signora Kathrin Miele di Rancate.
Dopo la rivista il primo ricettario proposto nel 1973 e quindi gli utensili poi, nel 1986, la scuola di cucina, il sito internet: www.bettybossi.ch e, dal 2001, la prima newsletter elettronica culinaria di Svizzera.
Nel medesimo anno nasce la trasmissione televisiva «al dente».
Diffusa ogni 15 giorni attira una media di 740'000 telespettatori ed è ora diffusa anche dalla televisione romanda. A quando una trasmissione anche in Ticino?
Dal 2001, azionisti delle Edizioni Betty Bossi SA sono: 50% Ringier e 50% Coop.
Dal 2002 la rivista «L’illustré» propone, con Betty Bossi e Gault Millau, un inserto culinario pubblicato 4 volte l’anno.
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