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Intesa-SanPaolo, nasce il primo gruppo bancario italiano

Via libera dai Cda alla fusione. Soddisfatti i presidenti dei due istituti, Bazoli: "Un punto di forza per l'economia del nostro Paese"; Salza: "Da Torino forte contributo all'Italia"
Foto d'archivio
Intesa-SanPaolo, nasce il primo gruppo bancario italiano
Via libera dai Cda alla fusione. Soddisfatti i presidenti dei due istituti, Bazoli: "Un punto di forza per l'economia del nostro Paese"; Salza: "Da Torino forte contributo all'Italia"
MILANO - Fumata bianca per la fusione tra Banca Intesa e SanPaolo Imi. Il via libera alle nozze tra le due banche è arrivato nel pomeriggio da parte dei Consigli d'amministrazione, riunitisi rispettivamente a Milano e Torino. Nasce, così, il p...
MILANO - Fumata bianca per la fusione tra Banca Intesa e SanPaolo Imi. Il via libera alle nozze tra le due banche è arrivato nel pomeriggio da parte dei Consigli d'amministrazione, riunitisi rispettivamente a Milano e Torino. Nasce, così, il primo gruppo bancario italiano da 65 miliardi che avrà sede legale a Torino e come amministratore delegato unico Corrado Passera. Giovanni Bazoli ed Enrico Salza saranno presidente, il primo del Consiglio di sorveglianza, l'altro del Consiglio di gestione. Dei due direttori generali previsti a regime, vicario sarà Pietro Modiano.

I Consigli di Amministrazione, hanno puntualizzato le due banche, proporranno inoltre la più opportuna partecipazione di Alfonso Iozzo agli Organi Consiliari. A dicembre 2006 si terranno le assemblee straordinarie per il via libera definitivo alla fusione.

L'accordo prevede un concambio di 3,115 nuove azioni ordinarie della banca milanese per ogni azione ordinaria e privilegiata di quella torinese. Sono stimate nel 2009 sinergie ante imposte per circa 1,3 mld a regime, di cui il 75% da costi e un utile netto di 7 miliardi di euro, con una crescita media annua tra il 2005 e il 2009 pari a circa il 13%. Il Credit Agricole sarà il primo azionista del nuovo gruppo con il 9,1% del capitale ordinario. Il gruppo francese aveva comunicato prima ancora della fusione di aver approvato ''le grandi linee'' del progetto a condizione che venissero tutelati i propri interssi in Italia.

A Milano è stato l'avvocato Alessandro Pedersoli, legale vicino a Banca Intesa, a confermare la volontà di procedere con la fusione: ''Abbiamo approvato'' ha detto al termine del Cda. Pienamente soddisfatto il presidente Giovanni Bazoli: ''Con le decisioni assunte oggi dai consigli di amministrazione di Banca Intesa e del SanPaolo Imi prende avvio la creazione di un grande gruppo bancario che, per dimensioni e risorse umane e professionali, costituirà un punto di forza per l'economia del nostro Paese e potra' agire da protagonista sulla scena europea''.

Dal capoluogo piemontese è stato invece Mario Sarcinelli, consigliere di amministrazione del SanPaolo Imi a comunicare il 'sì' tra le due banche. Per il presidente dell'Istituto Enrico Salza "questa forza che nasce e che ci è riconosciuta dalle prime reazioni del mercato dimostra, tra l'altro, che ancora una volta la classe dirigente torinese da cui questa iniziativa parte dà un forte contributo all'intero paese''.

Il Cda della banca guidata da Giovanni Bazoli oggi è stato preceduto dalla riunione del patto di sindacato dove tra i presenti c'erano Antoine Bernheim, presidente di Generali, e Giuseppe Guzzetti presidente della Fondazione Cariplo.

Intanto, l'Antitrust era stata avvisata ''informalmente'' prima della fusione. Le due banche hanno dato l'informazione telefonicamente. La fusione, essendo i due terzi del fatturato aggregato delle due banche prodotto in Italia, ricade nella competenza dell'Autorità di Piazza Verdi.

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