Macché carta igienica e lievito! L'incetta è stata di sapone

«Si è cucinato il doppio dell'anno prima, ma non per questo i consumatori sono andati al bagno il doppio».
BERLINO - In molte parti del mondo, carta igienica e lievito sono stati due dei termometri della pandemia. Più le autorità imponevano serrate, più i consumatori ne facevano incetta. Iconiche, soprattutto all'inizio della crisi sanitaria, sono le immagini dei carrelli pieni e degli scaffali vuoti dei preziosi rotoli. Uno studio tedesco, però, rivela ora che, nonostante i picchi conosciuti da questi articoli, non sono stati loro i "vincitori" della corsa alle provviste.
Se è vero che i tedeschi hanno fatto scorta di carta igienica all'inizio della pandemia, al principio del secondo confinamento e sotto Natale, questa richiesta compulsiva e concentrata non ha determinato la svolta per supermercati e produttori. Il fatturato generato da questo bene di consumo è infatti salito "solo" dell'8%: in linea con il +8,9% registrato da alimentari e articoli per l'igiene, fa notare la Welt, che cita in esclusiva il rapporto "Das Corona-Jahr 2020 im FMCG-Markt" ("L'anno del coronavirus 2020 nel mercato dei beni di largo consumo") sviluppato dall'IRI.
«Si è cucinato il doppio dell'anno prima, ma non per questo i consumatori sono andati al bagno il doppio», sintetizza, sentita dal portale tedesco, la direttrice Progetti speciali dell'IRI, Chris Nilius.
I vincitori della corsa alle provviste sono altri. I saponi e i "saponi non saponi" hanno in particolare generato il 75% di fatturato in più rispetto al 2019. Seguono i detergenti per bagno e sanitari (+68%) e i guanti per le pulizie (+55%). Nella lista dei dieci prodotti con la crescita più marcata si contano inoltre legumi, conserve di carne, apparecchi per fare l'acqua gassata in casa, spaghetti e farina. Non pervenuto, almeno nella sintesi della Welt, il lievito.




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