L'ex premier Hasina è stata condannata a morte

La 78enne è stata giudicata colpevole di crimini contro l'umanità per aver represso nel sangue la rivolta studentesca dello scorso anno
DACCA - L'ex prima ministra del Bangladesh in esilio Sheikh Hasina è stata dichiarata colpevole di crimini contro l'umanità. Hasina, 78 anni, è stata processata per un presunto ordine di repressione mortale contro una rivolta studentesca che l'ha estromessa nell'agosto 2024.
Il processo è avvenuto in contumacia - Hasina vive infatti in esilio in India - e si è concluso con la condanna capitale. «Abbiamo deciso di infliggerle una sola condanna, ovvero la pena di morte». I capi d'accusa per i quali Hasina è stata dichiarata colpevole sono istigazione, ordine di uccidere e inazione per impedire le atrocità. La corte, riporta Al-Jazeera, ha affermato che gli attacchi durante le proteste studentesche dell'anno scorso erano «diretti contro la popolazione civile» e «diffusi e sistematici».
«Pertanto, nelle atrocità di uccisione e ferimento grave dei manifestanti, come sopra menzionato, l'imputata primo ministro Sheikh Hasina ha commesso crimini contro l'umanità con il suo ordine di istigazione e anche per la mancata adozione di misure preventive e punitive», afferma.Lo stesso vale per l'ordine di utilizzare droni, elicotteri e armi letali, ha aggiunto inoltre la corte. La sentenza è stata accolta con applausi sia dentro che fuori dal tribunale di Dacca.
Il Bangladesh è in subbuglio politico dalla fine del governo autocratico di Hasina e la violenza ha sporcato la campagna elettorale per le elezioni previste per febbraio 2026. Le Nazioni Unite affermano che fino a 1.400 persone sono state uccise nelle repressioni mentre Hasina cercava di aggrapparsi al potere.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!