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«Sono sopravvissuto. Eppure non ci credo»

«Ogni giorno è doloroso»: l'unico sopravvissuto all'incidente Air India del 12 giugno 2025 racconta in esclusiva a BBC il suo dramma tra dolore fisico, lutti e stress post-traumatico.
Afp/Imago
Fonte BBC
«Sono sopravvissuto. Eppure non ci credo»
«Ogni giorno è doloroso»: l'unico sopravvissuto all'incidente Air India del 12 giugno 2025 racconta in esclusiva a BBC il suo dramma tra dolore fisico, lutti e stress post-traumatico.

LONDRA - «Sono l'unico sopravvissuto. Eppure non ci credo. È un miracolo». Ha parlato così a BBC, per la prima volta dal giorno del suo rientro nel Regno Unito, Viswashkumar Ramesh, l'unico sopravvissuto all'incidente aereo dell'Air India, in cui hanno perso la vita 241 persone (169 cittadini indiani, 52 britannici e 19 morti a terra). Nell'intervista - dove fa fatica a tornare con la memoria al giorno del disastro - visibilmente emozionato, si è dichiarato «l'uomo più fortunato» ma non nasconde le gravi difficoltà fisiche e mentali che sta provando ad affrontare.

Ramesh, 39 anni, era riuscito a fuggire dai rottami del volo diretto a Londra da Ahmedabad, fatto che definisce un «miracolo», sebbene nell'incidente di giugno abbia perso il fratello minore Ajay («È la mia spina dorsale - ha detto tra le lacrime -, negli ultimi anni mi ha sempre sostenuto»), trovandosi ora a fare i conti con un equilibrio familiare andato a pezzi e le difficoltà economiche per il fallimento dell'attività di pesca che gestiva in India.

«Me ne sto seduto nella mia stanza da solo» - Da quando è tornato a casa a Leicester, il superstite soffre di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), tanto da non riuscire a comunicare con la moglie e il figlio di quattro anni («Mi piace semplicemente stare da solo in casa»). Davanti alla telecamera descrive la sua angoscia: fisica e mentale. «Mia madre è morta da quattro mesi (...). Non parlo con nessun altro. Non mi piace parlare con nessun altro. Non posso parlare molto. Penso tutta la notte, soffro mentalmente. Ogni giorno è doloroso per tutta la famiglia». Ramesh ha anche riportato lesioni alla gamba, alla spalla, al ginocchio e alla schiena, che gli impediscono di lavorare o guidare («quando cammino, ma non come si deve, lentamente, mia moglie mi aiuta»).

«Perso e distrutto» - I suoi consulenti lo descrivono come «perso e distrutto» e chiedono un incontro con i dirigenti di Air India, denunciando un trattamento inadeguato dopo l'incidente. Sanjiv Patel, leader della comunità locale che lo assiste, riferendosi alla famiglia del superstite, ha dichiarato: «Sono in crisi, mentalmente, fisicamente e finanziariamente. Ha devastato la sua famiglia. Chiunque sia responsabile ai massimi livelli dovrebbe incontrare le vittime di questo tragico evento, comprendere le loro esigenze e ascoltare». Come riporta BBC, Air India ha offerto un risarcimento provvisorio di 21.500 sterline, accettato ma ritenuto insufficiente dai consulenti di Ramesh. La società ha anche confermato di continuare ad assistere le famiglie delle vittime.

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