In quel conflitto «sono coinvolti ego grandi». Zelensky «non è facile da trattare»
Trump si esprime dopo la chiamata con Putin. «Se non dovesse succedere niente, faremo un passo indietro»
WASHINGTON - Donald Trump ha ribadito in fase di commento alla telefonata con Vladimir Putin in merito alla guerra in Ucraina alcuni concetti già espressi: la guerra non è sua, ma sta dando una mano per arrivare alla sua conclusione, se la mediazione non funzionasse, è pronto a fare un passo indietro. Inoltre, ha sottolineato di nuovo come i politici coinvolti non siano «facili».
Volodymyr Zelensky è una «persona forte, non è la persona più facile con cui avere a che fare» ma «penso che voglia la fine» del conflitto. Lo ha detto Donald Trump parlando di «grandi ego» coinvolti nelle trattative, ha infatti spiegato.
«Posso dire che qualcosa accadrà. E se non accadrà, faremo un passo indietro: questa è una situazione europea e avrebbe dovuto rimanere tale», ha aggiunto, riprendendo quanto già detto alcune settimane fa e ripetuto più volte.
Ovviamente, ha chiesto a Putin di incontrarsi. Crede che voglia mettere fine alla guerra. «Gli ho detto che è ora di fermare questo conflitto», ha aggiunto Trump, sottolineando di nuovo che comunque «non è la mia guerra, io sono qui per cercare di aiutare».
A suo avviso, sarebbe «fantastico avere i negoziati fra Ucraina e Russia in Vaticano». Da quanto ha detto Zelensky, pronto a trattare ovunque, non si esclude la Svizzera, oltre alla Turchia, come possibile sede delle trattative.
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