La mente degli attacchi dell'11/9 rischia ancora la pena di morte

Il capo del Pentagono ha revocato l'accordo di patteggiamento raggiunto nei giorni scorsi con tre terroristi.
WASHINGTON - Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha sollevato dall'incarico il supervisore del tribunale di guerra di Guantanamo Bay e ha revocato l'accordo di patteggiamento raggiunto nei giorni scorsi con la mente degli attacchi dell'11 settembre 2001 e due presunti complici.
I tre, in cambio della loro dichiarazione di colpevolezza, avrebbero evitato la pena capitale. Ora rischiano nuovamente la condanna a morte. L'accordo aveva suscitato forti polemiche, da parte delle famiglie delle vittime e dei repubblicani.
Il supervisore, il generale di brigata in pensione Susan K. Escallier, aveva firmato un accordo preliminare con i tre imputati offrendo loro una pena all'ergastolo in cambio della loro dichiarazione di colpevolezza.
Nell'atto di revoca, Austin ha annullato l'accordo e ha assunto la supervisione diretta del procedimento, ripristinandolo di fatto come caso da pena capitale. A causa della posta in gioco coinvolta, la «responsabilità di tale decisione deve ricadere su di me», ha spiegato il segretario alla Difesa.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!