Denunciò un'aggressione inesistente, ora rischia fino a un anno di carcere

L'uomo, un afroamericano, le aveva chiesto di mettere il guinzaglio al suo cane e lei aveva chiamato la polizia
NEW YORK - Ha chiamato la polizia chiedendo aiuto e denunciando «un'aggressione da parte di un afroamericano» anche se le cose non stavano andando proprio così.
La vicenda di Amy Cooper e Christian Cooper (dallo stesso cognome, ma in nessun modo imparentati) aveva fatto esplodere il dibattito sul razzismo negli States a poche ore dall'omicidio per asfissia di George Floyd.
La donna, che si trovava al parco con il suo cane, era stata richiamata all'ordine proprio dall'uomo - afroamericano - che era pure lui in quell'area protetta di Central Park per osservarne la fauna.
«Signora, deve tenere il suo cane al guinzaglio, lo dicono anche i cartelli. Questa è un'area protetta», ha domandato gentilmente Cooper. La risposta della 41enne è stata però bellicosa ed è culminata con una chiamata alla polizia per aggressione.
A immortalare la vicenda, un video, girato dall'interessato, che ha sempre mantenuto la calma. La clip è poi diventata virale totalizzando svariati milioni di visualizzazioni.
In seguito alla vicenda, la donna era stata licenziata dal suo datore di lavoro ed è stata formalmente incriminata questo lunedì dalle autorità. Dovrà apparire davanti al giudice per rispondere al reato di falso allarme, e rischia fino a 1 anno di carcere.




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