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STATI UNITIDall'“isola della pedofilia” cercavano di fuggire a nuoto

14.08.19 - 13:04
Emergono particolari agghiaccianti dalle indagini relative al caso Jeffrey Epstein. Arriva la prima causa
Keystone
Dall'“isola della pedofilia” cercavano di fuggire a nuoto
Emergono particolari agghiaccianti dalle indagini relative al caso Jeffrey Epstein. Arriva la prima causa

NEW YORK - Una villa da sogno su un’isola paradisiaca si è trasformata in un inferno per le decine di ragazze, molte di queste minorenni, che, negli anni, Jeffrey Epstein ha sequestrato e di cui ha abusato.

L’Fbi ha perquisito la proprietà in cerca di nuove informazioni e indizi nell’indagine che vede il finanziere accusato di abusi, sfruttamento della prostituzione femminile e traffico di minori. L’obiettivo primario è rintracciare i complici dell'uomo, su tutti la britannica Ghislaine Maxwell, della quale al momento non si hanno più notizie.

Su quella che è stata soprannominata “l’isola della pedofilia”, ovvero Little St. James, nelle Isole Vergini, le ragazze venivano private dei loro averi, compreso il passaporto, in modo che non potessero scappare. E quando lo facevano, provando una fuga a nuoto, venivano sempre rintracciate in breve tempo.

In questa dimora le vittime raccontano di aver vissuto esperienze terribili, in stanze tappezzate di foto osé. È stato indicato in particolare il “tempio”, una struttura distaccata e insonorizzata, dove avvenivano le cose più estreme, non solo orge. E proprio in questo luogo Epstein avrebbe segregato in una gabbia le minorenni non consenzienti.

Sequestrati computer - I federali su Little St. James - secondo quanto si evince dalle immagini riprese dall'alto da un drone - avrebbero trovato e sequestrato alcuni computer ed altro materiale che potrebbe risultare utile alle indagini. Indagini che vanno avanti nonostante il suicidio del finanziere.

Le guardie dormivano - Emergono anche nuovi (possibili) dettagli sul suicidio di Epstein. Le due guardie carcerarie che avrebbero dovuto vigilare su Jeffrey Epstein la notte prima del suicidio si sono addormentate lasciando la cella del finanziere senza controlli per almeno tre ore. Gli agenti avrebbero poi falsificato il rapporto per nascondere il loro errore. Lo riporta il New York Times citando fonti investigative dopo che due agenti della prigione federale di Manhattan sono stati rimossi e messi in aspettativa.

Prima causa contro il patrimonio del finanziere - Una donna che ha accusato Jeffrey Epstein di sfruttamento e abusi sessuali ha presentato presso il tribunale di New York la prima causa civile che potrebbe aprire la strada a decine di azioni legali. La causa è intentata contro il patrimonio del finanziere suicida che ammonterebbe ad almeno 550 milioni di dollari.

La vittima, Jennifer Araoz, 32 anni, fu adescata dalla rete di Epstein quando aveva 14 anni fuori dalla scuola e - secondo il suo racconto - fu abusata e violentata dall'età di 15 anni. La denuncia di Araoz è anche contro la socia di Epstein, Ghislaine Maxwell.

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