Cerca e trova immobili

STATI UNITILa baby-sitter picchia il loro bambino, ma non possono farla arrestare

26.05.16 - 15:36
Una’assurda legge dell’Oregon prevede che sia il piccolo (di un anno di età) a testimoniare di essere stato malmenato
La baby-sitter picchia il loro bambino, ma non possono farla arrestare
Una’assurda legge dell’Oregon prevede che sia il piccolo (di un anno di età) a testimoniare di essere stato malmenato

SHERWOOD - Dovendosi assentare per un paio d’ore da casa, nel marzo scorso gli americani Alicia Quinney e Joshua Marbury hanno affidato il loro bambino di 1 anno, Jacob, a un’amica di famiglia. Quando hanno fatto ritorno al loro domicilio a Sherwood nell’Oregon, però, i due giovani hanno trovato il piccolo in lacrime e la baby sitter che dormiva sul divano. «Il giorno dopo, quando Jacob si è svegliato, la prima cosa che ho visto è che aveva un occhio tumefatto», racconta Alicia al canale Katu.

I genitori del piccolo l’hanno così portato all’ospedale e hanno sporto denuncia alla polizia. La baby sitter, dal canto suo, ha ammesso di aver picchiato il bambino, ma la donna non sarà comunque processata. Una legge in vigore nello Stato dell’Oregon prevede infatti che sia la vittima stessa a dichiarare che le sevizie che ha subito erano intenzionali. Una testimonianza che il povero Jacob, evidentemente, non ha modo di prestare.

«Avrebbe potuto ucciderlo!» - In un post pubblicato sabato scorso su Facebook e accompagnato dalle foto del suo bambino tumefatto, Joshua Marbury sfoga la sua collera e il suo sbigottimento: «La nostra baby sitter (che terremo anonima) ha picchiato Jacob sul lato destro del viso così forte che DIVERSI medici e il detective ci hanno detto che avrebbe potuto ucciderlo», scrive il 26enne sul social. Senza farsi troppe illusioni, il giovane padre chiede che questa legge assurda sia modificata.

Perlomeno può contare su centinaia di migliaia di internauti che hanno condiviso il suo sfogo. «Non si può semplicemente picchiare un bambino e cavarsela solo perché non può testimoniare verbalmente. Abbiamo la confessione del suo aggressore, ma questa persona non è stata arrestata perché era necessario che una giuria la dichiarasse colpevole per mandarla in prigione», s’indigna Joshua.

Una petizione è stata lanciata su change.org. Il testo chiede alla Corte suprema dell’Oregon di modificare la legge. Pubblicata domenica, la pagina ha già raccolto quasi 50mila firme.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE